Page 1806 - Shakespeare - Vol. 2
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e per triste avventura ritrovo quella mia.



              TOUCHSTONE
          E io pure quella mia. Ricordo una volta, m’ero innamorato, e fracassai il mio
          brando su un macigno dicendogli che si beccasse la botta per esser andato di
          notte  da  Giovannella  Ridarella;  e  mi  ricordo  i  baci  dati  al  suo  mestolo  da
          bucato, e alle poppe della vacca appena munta dalle sue manine screpolate;

          e mi ricordo la corte che feci, al posto di lei, a una pianta di pisello, e i due
          baccelli che ne cavai e poi li riappesi piangendo e dicendo, “Porta questi per
          amor  mio”.  Ne  facciamo  di  capitomboli,  noi  veri  amatori!  Ma  nella  natura

          tutto  è  mortale,  ed  ecco  perché  ogni  natura  in  amore  è  di  una  mortale
          bestialità.



              ROSALINDA
          Dici cose più sagge di quanto non ti rendi conto.



              TOUCHSTONE
          Difatti, non mi rendo conto della mia intelligenza finché non mi ci rompo gli
          stinchi.



              ROSALINDA
               Oh Giove, oh Giove! Quel pastore! La sua follia

               è molto alla maniera mia.



              TOUCHSTONE
               E anche alla mia, ma la mia ormai sa un po’ di muffa.



              CELIA
          Vi prego, uno di voi vada a chiedere a quell’uomo se ha da darci a pagamento
          qualcosa da mangiare. Io muoio quasi di fame.



              TOUCHSTONE
          Ehi tu, zoticone!



              ROSALINDA
          Ma zitto, scemo, non è mica tuo parente.
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