Page 1569 - Shakespeare - Vol. 2
P. 1569
“potete dire al sovrano che il mio dovere l’ho assolto”.
E qui lui si girò, e attorno al collo di Suffolk
gettò il braccio ferito, e lui baciò sulle labbra:
e così, sposato alla morte, suggellò con il sangue
un patto d’amicizia nobilmente conchiuso.
Quel gesto così bello e così dolce mi strappò
le lacrime che avrei voluto trattenere:
ma non riuscii a restare uomo sino a quel punto,
e lo spirito di mia madre invase i miei occhi,
lasciandomi in un pianto dirotto. 138
ENRICO
Non posso biasimarvi:
giacché, nell’ascoltarvi, tocca anche a me fare i conti
con un velo di pianto, e per poco non piango anch’io.
Allarme.
Ma udite! Che nuovo allarme è mai questo?
I Francesi han riordinato le loro unità sbandate:
che dunque ogni soldato uccida i suoi prigionieri! 139
Passate la parola.
Escono.
Scena VII EN
Entrano Fluellen e Gower.
FLUELLEN
[Sangue di Dio!] Fare fuori i ragazzi e le salmerie! È espressamente condrario
alle leggi di guerra; una carognata così, badate bene, non s’era mai sendita.
Ditemelo in coscienza, è vero o no?
GOWER
È un fatto che non uno di quei ragazzi è rimasto in vita, e che son stati quei
farabutti vigliacchi scampati alla battaglia che hanno fatto la strage; e per di
più han bruciato e portato via tutto quello che c’era nella tenda del Re, ed è
per questo che il Re ha dato l’ordine − ordine sacrosanto − a tutti i soldati di
tagliare la gola ai loro prigionieri. Oh, è in gamba il nostro Re! 140