Page 1461 - Shakespeare - Vol. 2
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Enrico V è il più sicuramente databile dei drammi di Shakespeare. Iscritto
nello Stationer’s Register del 1600, vi si allude più volte nel dramma anonimo
The Life of Sir John Oldcastle, rappresentato alla fine del 1599. C’è poi, nel
Coro del V atto, una chiara allusione alla spedizione irlandese del Conte di
Essex (marzo-settembre 1599), in cui si esprime l’auspicio che “il generale
della nostra graziosa imperatrice” possa presto rientrare a Londra da
trionfatore. Poiché già nell’agosto la spedizione sembrava avviata
all’insuccesso, si può concludere che Enrico V fu completato e rappresentato
fra l’aprile e il luglio 1599.
Le fonti storiografiche dell’opera sono le stesse degli altri drammi della
tetralogia: le Chronicles di Raphael Holinshed (1587) a loro volta impostate
su quelle di Edward Hall, Union of the Two Noble Houses of Lancaster and
York (1548). Holinshed è a volte seguito così da vicino da rasentare la
parafrasi, ma più consistente appare il debito nei confronti di Hall, del cui
fervore ideologico permangono tracce nel dramma (i temi dell’“onore” e
dell’“unità”, un certo spirito anticlericale). Su Enrico V esiste peraltro un’ampia
letteratura quattrocentesca, di stampo celebrativo, dalle Gesta di un anonimo
cappellano al seguito del Re (Henricii Quinti Angliae Regis Gesta), alla Vita et
Gesta Henricii Quinti, anonima anch’essa, alla Vita Henricii Quinti di tal Tito
Livio, tradotta in inglese nel 1513 (The First English Life of King Henry V).
Altrettanto importante delle fonti storiche è un fortunato dramma anonimo,
The Famous Victories of King Henry V, pubblicato nel 1596 ma rappresentato
nel decennio precedente: fonte di più di un episodio, dalla sfida iniziale del
Delfino (le palle da tennis) al corteggiamento di Caterina di Francia. E nello
stesso decennio 1587-96 abbiamo notizia di almeno altri tre drammi dedicati
a Enrico V. Qualche spunto possono avere offerto anche il ben noto poema
anonimo The Battle of Agincourt (1530) e la storia verseggiata di Samuel
Daniel, The Civil Wars, iniziata nel 1595: e d’altronde era stato lo stesso
Daniel ad auspicare un’Iliade inglese che degnamente celebrasse i fasti di
Enrico. Dell’Iliade classica, appena tradotta da George Chapman (Seven
Books of the Iliads of Homer, 1598) si avvertono echi nel IV atto del dramma;
e la versione degli Annali di Tacito ad opera di R. Greneway, anch’essa del
1598, può aver ispirato la famosa scena dell’accampamento notturno, col
comandante che si aggira in incognito fra i soldati. Né poteva mancare A
Mirror for Magistrates, con i suoi esempi di caduta dei grandi: in questo caso,
i nobili congiurati smascherati da Enrico nell’atto II. Le modalità di tale
smascheramento sono tuttavia invenzione shakespeariana, come il racconto