Page 1282 - Shakespeare - Vol. 2
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LEONATO
Perché? Ma come! Ma ogni cosa terrena
non la svergogna? Forse che ha negato
l’accusa ch’è stampata nel suo sangue?
Non ti svegliare, Ero, non aprire gli occhi!
Perché se penso che non muori subito
e la tua vita è forte più della tua vergogna,
io stesso dopo averti coperta di rampogne
t’ammazzo. E io, bestia, mi lamentavo
perché ne avevo una sola, e per questo
rimproveravo la natura avara.
Amaro a me, ché una troppo è stata!
Perché t’ho avuta? E come mai t’ho vista
sempre piena di grazia? Non era meglio
fare una carità, pigliarmi in casa
un figlio di nessuno lasciato alla mia porta,
che ora, disonorato e insozzato d’infamia,
potrei dire: “Io che c’entro? La vergogna
viene da un seme ignoto”? Ma il mio sangue, il mio sangue
l’ho amato, il mio sangue l’ho vantato,
ne andavo fiero, ed era tanto mio
che io stesso per me non ero mio,
era mia solo lei − e ora lei,
ah lei è caduta in tale pozzo nero
che il mare grande com’è non ha acqua
che basti per lavarla, e non ha sale
che basti a preservare la sua carne corrotta!
BENEDETTO
Signore mio, si calmi.
Per me io strabilio, non so cosa dire.
BEATRICE
O per l’anima mia, lei è calunniata!
BENEDETTO
Signora, avete dormito con lei ieri notte?