Page 1277 - Shakespeare - Vol. 2
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Guarda la verginella com’è tutta rossore!
Ah di quale parvenza e dignità di vero
sa coprirsi la furbastra colpa!
Codesto sangue non vi par venire
come modesto segno di semplice virtù?
Non giurereste, voi tutti che la vedete,
ch’ella sia la fanciulla che provano quei segni?
Ma non lo è. Conosce già il calore
d’un letto lussurioso. E il suo rossore
non è modestia, è vergogna.
LEONATO
Che domine
dice vossignoria?
CLAUDIO
Dico che non mi sposo,
non lego la mia anima a una ganza provata.
LEONATO
Conte mio, se voi, per metterla a prova,
vincístevo la resistenza di questa giovane
e le rubástivo l’onore...
CLAUDIO
Lo so bene
cosa vorreste dire: l’avessi conosciuta,
direste che mi accolse in quanto suo marito
e così smorzereste il peccato d’anticipo.
No, Leonato,
non la ho mai tentata con libere parole,
ma come frate a sorella ho mostrato
sincerità modesta e amore lecito.
ERO
E io, vi son sembrata mai diversa?