Page 112 - Shakespeare - Vol. 2
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PANDOLFO
È stato il mio fiato a suscitare questa tempesta 164
per il vostro comportamento ostinato con il papa;
ma poiché siete ora un mite convertito,
la mia lingua soffierà contro questa tempesta di guerra
e riporterà il bel tempo nel vostro turbolento paese.
Oggi, che è il giorno dell’Ascensione, ricordatevelo bene,
in seguito al vostro giuramento d’obbedienza al papa,
io vado a far deporre le armi ai Francesi.
[Esce.]
RE GIOVANNI
È il giorno dell’Ascensione? Non aveva detto il profeta
che prima del mezzogiorno dell’Ascensione
avrei rinunciato alla mia corona? E così ho fatto:
pensavo che vi sarei stato costretto, e invece,
il cielo sia ringraziato, l’ho fatto volontariamente.
Entra il Bastardo.
BASTARDO
Tutto il Kent si è arreso non resiste più nulla,
tranne il castello di Dover. Londra, come un ospite cortese,
ha ricevuto il Delfino e il suo esercito.
I vostri nobili non vi ascolteranno, sono andati
a offrire i loro servizi al nemico.
Uno sgomento selvaggio fa correre avanti e indietro
il piccolo numero dei vostri dubbi amici.
RE GIOVANNI
Non torneranno dunque da me, i miei nobili,
dopo aver sentito che il giovane Arthur è vivo?
BASTARDO
L’hanno trovato morto, gettato in mezzo alla strada,
uno scrigno vuoto cui il gioiello della vita 165
era stato rubato e portato via da una mano sacrilega.