Page 115 - Shakespeare - Vol. 2
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non sono contento che una simile piaga del presente
cerchi la sua fasciatura in una rivolta deplorevole,
e che si tenti di guarire l’ulcera inveterata d’una ferita
infliggendone molte. Ah, mi piange l’anima
a dover sfoderare questo ferro per fabbricar vedove!
E proprio lì, dove una riscossa onorevole e un’onorevole difesa
gridano alto il nome di Salisbury!
Ma è tale la malattia dei tempi
che per la salute e la cura dei nostri diritti
dobbiamo servirci della mano stessa
di una ingiustizia spietata e di un probabile torto.
Non è un peccato, o miei affranti amici,
che noi, figli e discendenza di quest’isola,
si sia nati per vedere un’ora sconsolata come questa,
quando siamo costretti a seguire uno straniero,
a marciare sul seno gentile della nostra terra
per andare a colmare i ranghi dei suoi nemici − ah!,
debbo trarmi in disparte e piangere
sull’onore macchiato di quest’ingiustizia inevitabile! −
e render grazia alla nobiltà d’una terra lontana
seguendo sin qui i colori di bandiere sconosciute?
Proprio sino a qui! Ah, mia terra, potessi allontanarti!
Le braccia di Nettuno, che ti cingono da ogni lato,
ti solleverebbero dalla coscienza di te stessa
sino a ormeggiarti 173 a una qualche spiaggia pagana
dove questi due eserciti cristiani potrebbero
far confluire il sangue del rancore in una vena d’alleanza
invece che spargerlo nell’inimicizia.
LUIGI
In questo tu mostri un animo nobile,
e le grandi passioni che lottano tra loro nel tuo petto
scatenano un terremoto di nobiltà.
Ah, che nobile battaglia hai combattuto
tra la necessità e l’onesto scrupolo!
Lascia che sia io a detergere quest’onorevole rugiada
che traccia un sentiero d’argento sulle tue guance: 174
il mio cuore si scioglie alle lacrime d’una donna,