Page 366 - Shakespeare - Vol. 1
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il prelato autoritario, Somerset, Buckingham,
   e York con i suoi borbotti; e l’ultimo di costoro
   vale in Inghilterra più del re.

   SUFFOLK

   E colui che, tra costoro, vale più di tutti,
   non vale in Inghilterra più dei Neville:
   Salisbury e Warwick non sono dei semplici pari.

   MARGHERIT A

   E tutti questi nobili messi assieme non mi indispongono
   la metà di quanto faccia quella dama superba, la moglie
   del Protettore: sfila per la corte con un esercito di signore
   più come un’imperatrice che come moglie di Humphrey.
   Gli stranieri a corte la prendono per la regina:
   si porta addosso le rendite di un duca
   e nel suo cuore disprezza la nostra povertà.
   Non vivrò per vendicarmi di lei?
   Per quanto sia una spregevole donnaccia di basse origini,
   l’altro giorno si vantava tra i suoi leccapiedi
   che, da solo, lo strascico della sua gonna più malmessa
   era più prezioso di tutte le terre di mio padre,
   fin quando Suffolk non gli donò due ducati per la figlia.

   SUFFOLK

   Signora, io stesso ho impaniato un cespuglio per lei,
   e sistemato un coro di uccelli così seducenti,
   che si poserà per ascoltare i loro canti
   e non si innalzerà mai più per darvi noia.
   Dunque, lasciatela perdere; ma, signora, datemi ascolto,
   poiché mi permetto di consigliarvi questo:
   sebbene non ci entusiasmi il cardinale,
   tuttavia dobbiamo unirci a lui e ai Lord,
   finché il Duca Humphrey non sia caduto in disgrazia.
   Quanto al Duca York, le sue recenti lamentele
   gli procureranno ben pochi vantaggi:
   così, alla fine, li avremo tutti sradicati, uno ad uno,
   e tu stessa dirigerai il felice timone dello stato.

    Suona una marcia solenne. Entra il Re [insieme a York e Somerset, ai
suoi fianchi, che parlottano con lui; poi], il Duca Humphrey, [Winchester,]
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