Page 48 - Nietzsche - Su verità e menzogna
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se Eraclito abbia forse ricavato dalla hybris quel ritorno alla pluralità. Ma si prenda sul serio
     questo pensiero ed ecco che, alla luce di esso, il volto di Eraclito si trasforma davanti al nostro
     sguardo,  il  lampo  orgoglioso  dei  suoi  occhi  si  spegne  e  sul  suo  viso  si  profila  una  ruga  di

     dolorosa  rinuncia,  di  impotenza:  ci  sembra  di  sapere  allora  perché  la  tarda  antichità  lo
     chiamava:  «il  filosofo  che  piange».  L’intero  processo  cosmico  non  è  infatti  considerato  ora
     come  un  atto  di  punizione  per  l’hybris?  La  molteplicità  non  è  forse  il  risultato  di  un  atto
     d’empietà? La metamorfosi del puro nell’impuro non è allora conseguenza dell’ingiustizia? La

     colpa non viene forse introdotta ora nel cuore delle cose e con ciò il mondo del divenire e degli
     individui viene da essa sgravato ma, allo stesso tempo, condannato sempre di nuovo a subirne le
     conseguenze?
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