Page 32 - Nietzsche - Su verità e menzogna
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giudizio moderno, poiché essi avevano davanti a loro la vita in una rigogliosa compiutezza e
poiché presso di loro, diversamente da quanto accade presso di noi, il sentimento del pensatore
non si perde nel dissidio tra il desiderio di libertà, di bellezza, di grandezza della vita e
l’impulso alla verità, che soltanto chiede: che valore ha la vita, in generale? Il compito che il
filosofo deve portare a termine nell’ambito di una vera cultura, formata secondo uno stile
unitario, non può essere perciò individuato chiaramente sulla base della nostra situazione e
delle nostre esperienze, poiché noi non abbiamo appunto una cultura siffatta. Soltanto una
cultura come quella greca può rispondere alla domanda sul compito del filosofo, soltanto questa
può, come ho detto, legittimare in generale la filosofia, poiché essa soltanto sa ed è in grado di
dimostrare come e perché il filosofo non sia un qualunque viandante casuale, sbalzato ora qui,
ora là. Esiste una ferrea necessità che lega il filosofo ad una vera cultura: ma cosa accade,
quando una siffatta cultura non sussiste? In tal caso il filosofo è una cometa imprevedibile e che
perciò incute spavento, mentre nell’altro caso, quello favorevole, egli risplende come una stella
di prima grandezza nel sistema solare della cultura. Per questa ragione i Greci legittimano il
filosofo: perché soltanto presso di loro egli non è una cometa.