Page 386 - Nietzsche - L'apolide dell'esistenza
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sereno. I vicini dicono: «Cambia il tempo, il professore
                   sorella  divise  le  esequie  in  due  tornate,  a  Weimar  e  a
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 urla» .           Temeva  il  kitsch  di  Elisabeth.  E  non  aveva  torto.  La
 Alla fine del 1895 Nietzsche si ammalò per la prima  Röcken, con contorno, come diceva il programma uffi-
 volta da quando era impazzito. Per sette anni, nonostan-  ciale diramato dall’Archivio Nietzsche, di «coro consola-
 te le notti insonni, le urla, le frenesie, l’agitazione psico-  torio delle amiche della signora Förster», «lamento delle
 motoria, non aveva avuto assolutamente nulla dal punto  donne»,  «coro  maschile»,  «citazioni  dello  Zarathu-
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 di vista strettamente fisico, organico. Si buscò una pol-  stra» , discorsi  ufficiali,  allocuzioni, testimonianze, fra
 monite, dovuta probabilmente al suo star sempre seduto  cui quella di Peter Gast che era forse l’unico vero amico
 o sdraiato, ma in quattro giorni era già fuori pericolo.  presente  a  una  cerimonia  che  Nietzsche,  come  aveva
 Poco dopo gli vennero degli spasmi al mento per cui gli  detto più volte a madre e sorella quando era ancora in
 era difficilissimo inghiottire cibo. Anche gli spasmi pas-  sé,  avrebbe  desiderato  il  più  possibile  scarna,  com’era
 sarono,  ma  non  del  tutto,  perché  si  ripresentavano  di  stata la sua vita solitaria e avara, senza retorica e, soprat-
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 quando  in  quando,  a  intermittenza.  Nietzsche  aveva  tutto,  senza  tromboni  accademici .  L’opposto  di  quel
 però  perso  quell’aspetto  florido  che  per  tanti  anni  era  che ebbe, con l’ultima ironia d’esser sepolto, lui aspiran-
 stato in così stridente contrasto col suo stato psichico.  te Anticristo, secondo il rito luterano, con una gran cro-
 Erwin  Rohde,  che  gli  fece  visita,  lo  trovò  «fisicamente  ce  d’argento  posata  sulla  bara,  mentre  avrebbe  voluto
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 rinsecchito, fragile e rimpicciolito, anche se con un co-  scendere nella fossa «da onesto pagano» . Ma il peggio
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 lorito sano sul volto» .  si ebbe a Weimar, dove Elisabeth aveva incaricato uno
 Nel novembre del 1895 andò a trovarlo anche Over-  storico della cultura, un certo Kurt Breisig, di tenere la
 beck.  Erano  cinque  anni  che  non  si  vedevano:  «Che  commemorazione  ufficiale.  Costui  si  impantanò  in  un
 orribile  cambiamento  era  avvenuto  in  Nietzsche  dal  discorso interminabile non risparmiando all’uditorio al-
 1890! Cinque anni e mezzo prima avevo potuto passeg-  cuna iperbole: «Qui un uomo è voluto salire su un trono
 giare per ore con lui per le strade di Jena, soli, ed era in  ancora più alto, qui è comparso un candidato alla coro-
 grado di parlare di sé e sapeva esattamente chi fossi; ora  na di re dell’umanità: solo i grandi educatori del nostro
 lo vedevo solo nella sua stanza, rannicchiato... Per tutto  genere, solo Buddha, Zarathustra e Gesù hanno voluto
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 il tempo che vi rimasi non fece letteralmente il più pic-  cose altrettanto grandi» . Uno che era presente ai fune-
 colo rumore... non abbandonò la sua poltrona da infer-  rali, l’architetto Fritz Schumacher, racconta: «Un ovvio
 mo,  non  mi  rivolse  una  parola,  anzi  mi  lanciava  ogni  sentimento imponeva, data la situazione, di concentrare
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 tanto uno sguardo spento e mezzo ostile» . Dell’amico  in  poche,  solenni  e  sentite  parole  lo  stato  d’animo  di
 in quello stato Overbeck diede una definizione rimasta  quel momento. Invece l’oratore estrasse dalla borsa un
 famosa:  «Sembrava  un  nobile  animale  ferito  a  morte,  voluminoso manoscritto e iniziò a leggere. Poiché non
 che si è ritirato in un angolo dove non pensa ad altro  gli  riusciva  bene  gli  improvvisarono  lì  per  lì  un  podio
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 che a morire» .   con  il  cestino  da  lavoro  della  signora  Förster,  e  ora  ci
 Fu l’ultima volta che vide l’amico, da vivo e da morto.  lesse  senza  misericordia  una  minuziosa  analisi  storico-
 Non andò infatti ai funerali, perché era in vacanza con  culturale della figura di Nietzsche. Raramente ho vissuto
 la moglie a Colmar, e non fu raggiunto in tempo dalla  momenti più atroci. Fin nella bara, quest’uomo fu per-
 notizia.  Ma,  forse,  fece  in  modo  di  non  farsi  trovare.  seguitato  dall’erudizione  sotto  le  spoglie  della  cultura




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