Page 38 - Nietzsche - L'apolide dell'esistenza
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Anche il rapporto che ha, o piuttosto non ha, con la
 mere emotivamente e, direi, anche fisicamente. Tutto, in
 lui, passava per il cervello, era mediato dal cervello che  natura  conferma  questa  mancanza  di  spontaneità  e  di
 non  lasciava  spazio  ai  suoi  istinti,  fino  ad  annullarli.  fisicità,  questa  astrattezza.  Non  la  vive,  non  la  lavora,
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 C’era in Nietzsche una totale mancanza di spontaneità .  non la tocca, non ci entra in contatto, si limita a contem-
 Illuminante in proposito è un episodio avvenuto nel suo  plarla con quei suoi occhi che quasi non la vedono. E
 primo  anno  d’università.  Un  giorno  aveva  incontrato  nella corrispondenza, nei diari, nello Zarathustra le de-
 uno studente di un’altra associazione, un Alemanno, un  scrizioni dei paesaggi e degli animali, con i quali non ha
 certo Wilhelm Delius, sulla piazza del mercato di Bonn  alcun feeling, sono pedestri e simboliche.
 durante un giro di bevute. Lui però era perfettamente  In ogni modo qualche risultato la frequentazione con
 sobrio. Avevano parlato, molto amichevolmente, d’arte e  i goliardi di Bonn lo aveva ottenuto. Quando ritorna a
 di letteratura, ma al momento di lasciarsi Nietzsche gli  casa per le vacanze di Pasqua del 1865 appare ai suoi un
 aveva chiesto di punto in bianco, e nel modo più edu-  po’ meno femmineo e affettato, un po’ più rude, e trova
 cato e gentile, di avere «una questione d’onore penden-  il coraggio di dire alla madre che ha intenzione di ab-
 te» con lui. Delius l’aveva forse offeso, magari involon-  bandonare teologia per filologia e che ha chiuso con il
 tariamente,  era  stato  sgarbato,  gli  era  istintivamente  cristianesimo. Si rifiuta anche di fare la comunione con
 odioso?  Macché.  Al  contrario,  il  ragazzo  gli  era  molto  lei ed Elisabeth durante la messa solenne di Pasqua. La
 simpatico  e  lo  sfidò  a  duello  «proprio  perché  gli  era  madre, donna di fortissima fede, ma né bigotta né stu-
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 simpatico» .  Racconta  Paul  Deussen:  «Con  una  certa  pida, che amava e amerà sempre quel suo figlio un po’
 apprensione  vidi  avvicinarsi  il  giorno  in  cui  il  nostro  strano, anche quando sarà fonte di ogni sorta di imba-
 amico, che... era un po’ corpulento e molto miope, do-  razzo e di turbamento, anche quando sarà ridotto a un
 veva sostenere un’avventura così poco conforme alle sue  povero essere, da accudire come un infante, accettò, sia
 capacità. Le lame vennero legate e le spade acuminate  pur  a  malincuore,  la  sua  decisione.  Anche  perché  era
 brillarono  sui  capi  scoperti.  Dopo  appena  tre  minuti  convinta, da buona protestante, che quello era il volere
 all’avversario riuscì di assestare a Nietzsche un colpo di  del Signore, probabilmente un’astuzia divina per fortifi-
 traverso sul dorso del naso, proprio là dove il pince-nez  care  il  suo  Fritz  e  riportarlo  poi  all’ovile  più  saldo  di
 troppo stretto usava lasciargli un segno rosso. Il sangue  prima.  Si  decise  solo,  saggiamente,  che  Friedrich,  in
 sgocciolò a terra e gli esperti lo considerarono una sod-  casa, si sarebbe astenuto dal parlare di religione per non
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 disfazione sufficiente per tutte le offese passate» .  offendere i sentimenti della madre.
 Non era la prima volta che Nietzsche agiva così, to-  Quando torna a Bonn per il secondo semestre, iscrit-
 talmente a freddo, e con un masochismo inconscio, psi-  to a filologia, Nietzsche si è già completamente staccato
 chico  e  fisico,  che  faceva  parte  della  sua  natura  più  dai Franconi. Scrive a Gersdorff: «Ti confesso... che le
 profonda. Già a Pforta, per stupire i compagni di scuo-  espressioni  della  socievolezza,  caratteristiche  delle  bic-
 la, per farsi bello davanti a loro, forse per affermare una  chierate, spesso mi spiacquero in sommo grado, e che a
 leadership  che  nessuno  gli  riconosceva,  aveva  voluto  malapena riuscivo a sopportare alcuni individui a causa
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 imitare  Muzio  Scevola  accendendosi  un  mazzetto  di  del loro materialismo birraiolo» . Adesso la sera prefe-
 fiammiferi  sul  palmo  della  mano,  ustionandosela.  Ma  risce  passarla  passeggiando  lungo  il  Reno  con  qualche
 l’infantile esibizione non era stata apprezzata.  amico oppure se ne sta a casa a prendere il tè con Deus-




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