Page 33 - Nietzsche - L'apolide dell'esistenza
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sarà che un povero malato cronico che deambula nevro-
Ibid.
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ticamente da un luogo all’altro alla perenne ricerca di un 12 F. Nietzsche, La mia vita, cit., p. 135.
14
Ibid., p. 166.
clima ideale e di un po’ di salute, non rinuncerà mai, in 15 Ibid., p. 81.
pieno inverno, ai bagni di mare sulla costa ligure o fran- 16 Ibid., p. 39.
cese e a quelli nelle piscine gelide degli alberghi in cui 17 C.P. Janz, Vita di Nietzsche, cit., vol. , p. 52.
18 F. Nietzsche, La mia vita, cit., pp. 78-79.
gli altri clienti non si sognano di mettere piede. Il nuoto, 19 C.P. Janz, Vita di Nietzsche, cit., vol. , p. 73.
peraltro, è l’unica attività in cui Nietzsche recupera un 20 Il mio viaggio delle vacanze, luglio 1860, in F. Nietzsche, La mia
po’ di fisicità e di rapporto col proprio corpo. Per tutto vita, cit., pp. 84-96.
il resto il corpo gli è solo d’ingombro. Ricorda Paul 21 Ibid., pp. 108-117.
22 F. Nietzsche, La gaia scienza, Adelphi 1965, pp. 129-130.
Deussen, che pure non era certo un fulmine di guerra: 23 C.P. Janz, Vita di Nietzsche, cit., vol. , p. 97.
«Non aveva interesse per lo sport e per le arti militare- 24 Per la verità nel registro delle punizioni ci era finito anche
sche, era poco portato per la ginnastica perché aveva già qualche tempo prima perché aveva inserito delle frasi, a suo dire,
una propensione per la corpulenza. Quando facevo da- comiche in una relazione e che i professori non avevano apprezzato.
vanti a lui degli esercizi ginnici, anche lui eseguiva il suo Ma quella volta non l’aveva presa tanto sul tragico: era uno scherzo
da erudito che stava nelle sue corde, bere e sgavazzare invece no e
unico esercizio nella maniera migliore possibile, confe- se ne vergognava moltissimo. F. Nietzsche, Epistolario (1850-1879),
rendogli scherzosamente una grande importanza. Si trat- 3 voll., Adelphi 1976-1995, vol. , p. 225.
tava di un esercizio così facile che un ginnasta allenato 25 Ibid., p. 236.
26 Ibid., pp. 301-302.
lo esegue in un secondo; ma per Nietzsche era un duro 27 Ibid., p. 227.
lavoro, durante il quale diventava rosso, rimaneva senza 28 Ibid., vol. , p. 548.
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fiato e cominciava a sudare» . 29 Testimonianza di Paul Deussen, in C. Pozzoli, Nietzsche, cit.,
Nietzsche era dunque un impedito, un imbranato, un p. 149.
posapiano, ma fisicamente era sano come un pesce.
1 F. Nietzsche, Ecce homo, cit., p. 271.
2 Id., La mia vita, Adelphi 1977, p. 13.
3 Id., Ecce homo, cit., p. 271.
4 Ibid., variante, p. 594, n. 17. La sottolineaura è di Nietzsche.
5 Id., La mia vita, cit., p. 9.
6 Ibid., p. 10.
7 Un buon direttore d’orchestra prendeva 1500 talleri l’anno.
8 F. Nietzsche, Epistolario (1865-1900), a cura di B. Allason, Ei-
naudi 1962, p. 227.
9 Testimonianza di Elisabeth Förster-Nietzsche, in C. Pozzoli,
Nietzsche (nei ricordi e nelle testimonianze dei contemporanei), Rizzo-
li 1990, p. 138.
10 F. Nietzsche, La mia vita, cit., p. 15.
11 Testimonianza di Elisabeth Förster-Nietzsche, in C. Pozzoli,
Nietzsche, cit., p. 137.
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