Page 29 - Nietzsche - L'apolide dell'esistenza
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Comincia però a fare letture diverse da quelle d’ob-
                   Pusˇkin,  Lermontov,  von  Chamisso,  Machiavelli,  Hoff-
 bligo, scolastiche, non molte: Shakespeare, Byron, No-  terraneo  lavoro;  in  questi  due  anni  il  ragazzo  ha  letto
 valis, Hölderlin. Ma il loro peso non si avverte nei suoi  mann, Petöfi e, con Emerson e Feuerbach, ha avuto il
 scritti che restano, per contenuto e stile, di una povertà  suo primo  incontro  con  la  filosofia.  In  Fato  e  storia ci
 e di una banalità sconcertanti, molto più infantili della  sono già, sia pur espresse in modo incompiuto e, soprat-
 sua  età.  Nietzsche  è  un  ragazzino  serio  senza  essere  tutto, meno radicale, alcune intuizioni, sulla genesi della
 maturo. È un bambino vecchio, che non ha l’esuberan-  morale, sulla ciclicità della storia, sull’uomo quale sem-
 za  e  la  “joie  de  vivre”  proprie  dell’età.  E  tratti  molto  plice stadio dell’evoluzione, che saranno sviluppate dal
 infantili  conserverà  anche  da  adulto:  sarà  un  vecchio  Nietzsche  maturo.  Fortissime,  al  limite  della  rottura,
 bambino.          sono ora le sue perplessità sul cristianesimo, anche se i
 Nel  1860  Nietzsche,  Krug  e  Pinder  costituiscono  primi  dubbi  erano  già  affiorati  due  anni  prima,  ma  li
 un’associazione, cui danno il nome di Germania, che ha  aveva respinti con orrore. Adesso si chiede se il cristia-
 lo scopo di favorire lo scambio culturale fra i suoi mem-  nesimo e, più in generale, la religione e Dio stesso non
 bri con conferenze periodiche su temi di letteratura, di  siano che una proiezione psichica cui l’uomo è condan-
 arte, di storia, di scienza, di musica. Sono previste anche  nato  per  lenire  la  propria  angoscia  di  morte.  Ed  è  già
 “produzioni proprie”: poesie, saggi, composizioni musi-  consapevole di quale catastrofe, di quale terribile scon-
 cali da sottoporre al giudizio comune. I tre si prendono  volgimento sarebbe foriera quella che molti anni dopo
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 molto sul serio, soprattutto Nietzsche: c’è uno statuto,  lui stesso chiamerà «la morte di Dio» .
 una  tesoreria,  un  presidente  e  «i  tre  amici  conducono  Ma se nella sua mente bollono questi pensieri, il suo
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 con  cerimoniosa  cortesia  i  loro  sinodi» .  Nietzsche  è  comportamento continua a essere quello del ragazzo ti-
 solenne, professorale e, come al solito, tremendamente  morato e ligio alle regole. I rari coetanei che frequenta
 rigorista:  fa  una  ramanzina  severissima,  priva  di  ogni  un  po’  più  intimamente  sono  della  stessa  pasta:  Paul
 ironia,  all’amico  Krug  che,  contravvenendo  ai  regola-  Deussen,  anch’egli  figlio  di  un  pastore  protestante  e
 menti, si è permesso di comprare, con i soldi dell’asso-  anche lui “primo della classe”, un tipo grigio, di intelli-
 ciazione, invece del libro di turno la riduzione per pia-  genza  non  brillantissima,  noioso,  verso  il  quale  Nietz-
 noforte di un’opera che gli piace molto, Tristano e Isotta  sche avrà sempre un atteggiamento, per lui inconsueto,
 di Richard Wagner. Nemmeno la Germania migliora le  di sufficenza e di insofferenza anche se non avrà mai il
 qualità degli scritti di Nietzsche che continuano a essere  coraggio  di  liberarsene,  e  il  giovane  barone  Carl  von
 stucchevoli, zuccherosi, pesanti, pericolosamente zuppi  Gersdorff cui lo legano gli stessi interessi spirituali e il
 di “rugiade scintillanti”, di “vivaci torrenti”, di “graziosi  fascino dell’aristocrazia da cui Nietzsche non è immune.
 villaggi”, di “allegri conversari”, di “splendidi sermoni”  In  tutti  i  cinque  anni  di  Pforta  Nietzsche  avrà  una
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 e, naturalmente, di “care persone” .  sola sbandata. Quando frequenta, per pochi mesi, il ta-
 Ma  nel  Nietzsche  diciassettenne,  a due anni appena  lentuoso Guido Meyer, un compagno «bello, amabile e
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 da queste puerilità e da questo “buonismo”, si nota un  spiritoso» ,  ribelle,  in  perenne  conflitto  con  gli  inse-
 improvviso e quasi radicale cambio di marcia col saggio  gnanti, cui, da abile disegnatore, dedica feroci caricatu-
 Fato  e  storia,  scritto  durante  le  vacanze  pasquali  del  re, e con la scuola dalla quale sarà, alla fine, espulso.
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 1862 . Non c’è solo la pubertà che ha fatto il suo sot-  Con  Meyer  e  i  suoi  amici  si  sta  alzati  fino  a  notte



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