Page 24 - Nietzsche - L'apolide dell'esistenza
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nerabile che assumono, a volte, un atteggiamento pro-
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                   tettivo. Così un giorno che un ragazzino stava per sbot-               in seguito gli permetterà di diventare un “numero uno”.
                   tare in una parolaccia si fermò di colpo: «No, no, queste              fortissimi  dolori  alla  testa  ed  è  costretto  a  lasciare  la
                                                                11
                   cose non si possono dire davanti a Nietzsche!» .                       scuola per un intero semestre.
                      A  scuola  non  socializza.  Si  fa  un  paio  di  amici,             Scrive un’infinità di poesie, e anche drammi, tragedie,
                   Wilhelm Pinder e Gustav Krug, ma sono bravi ragazzi                    piccoli  saggi  e,  a  quattordici  anni,  dei  precoci  Ricordi
                   come lui, dalla vita riparata, figli di due consiglieri della          della mia vita. Sono tutte cose non solo prive di qualsiasi
                   locale Corte d’Appello. I tre si trovano così a poco agio              valore  letterario,  anzi  piuttosto  penose,  ma  mancano
                   nella  scuola  pubblica,  dove,  come  sempre,  c’è  anche             anche di quella spontaneità e di quella freschezza che ci
                   parecchia teppa, che vengono tolti e iscritti a un istituto            si attenderebbe da un ragazzino della sua età. Lo stesso
                   privato  in  cui,  insieme  ai  primi  rudimenti  di  latino  e        Nietzsche, a ventidue anni, bollerà queste sue composi-
                   greco in preparazione del ginnasio, si insegna molta re-               zioni poetiche come «orripilanti e tremendamente noio-
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                   ligione.                                                               se»  e nei suoi diari scriverà: «Ero solito datare l’inizio
                      Fritz comincia ad appassionarsi alla musica e riesce a              dell’autocoscienza  di  un  giovane  dal  momento  in  cui
                   farsi regalare un vecchio pianoforte usato. Le prime le-               aveva  gettato  nel  fuoco  le  sue  poesie,  cosa  che  feci  io
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                   zioni  le  prende  da  un  organista  in  pensione  «senza             stesso a Lipsia» . Ma l’ambizione poetica, come quella
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                   meriti particolari» . Scrive le sue prime poesie, sgram-               musicale, non lo abbandonerà mai del tutto. Si sfogherà
                   maticate e piene di errori.                                            in Così parlò Zarathustra e nei Ditirambi di Dionisio con
                      La madre intuendo, da brava campagnola, che il bam-                 risultati, da questo punto di vista, modesti, perché non
                   bino, sano e robusto, è un po’ troppo posato per la sua                aveva un vero talento d’artista, gli mancava l’istinto, era
                   età gli fa fare un po’ di sport: nuoto, pattinaggio, slitta.           troppo logico, razionale, cerebrale.
                   Ma sono tutte discipline individuali, come individuali e                 Dai  dieci  ai  quattordici  anni  compone  anche  della
                   solitarie  saranno  in  seguito  le  rare  attività  fisiche  di       musica, più o meno dello stesso livello delle sue poesie,
                   Nietzsche:  in  gioventù  praticò,  ma  per  un  brevissimo            pezzi  a  quattro  mani  per  pianoforte,  lieder,  ambiziosi
                   periodo, equitazione, scherma, tiro con la pistola, nella              tentativi di ouverture (Orkadal, Silente passa un angelo).
                   maturità  amava  soprattutto  le  lunghissime  passeggiate             Predilige  Schumann  ma  soprattutto  la  musica  sacra.  È
                   nei  boschi,  quasi  sempre  da  solo,  e  faceva  un  po’  di         infatti un ragazzino molto pio, un vero baciapile, mette
                   nuoto.                                                                 «sopra  ogni  altra  cosa  la  Religione,  baluardo  di  ogni
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                      Nel 1853 il direttore dell’orfanotrofio di Halle si dice            sapere»   e  nel  suo  diario,  a  quattordici  anni,  scrive:
                   disposto ad accogliere il piccolo Nietzsche nel suo isti-              «Ho vissuto ormai tante esperienze, liete e tristi, che mi
                   tuto. I nonni sono favorevoli, ma Franziska, pur allettata             hanno rasserenato e afflitto, ma in ogni cosa Iddio mi ha
                   dai  vantaggi  economici,  pensa  che  per  il  figlio,  che  ha       guidato sicuro, come un padre il suo debole fanciullino.
                   nove  anni,  lo  choc  del  distacco  dalla  famiglia  sarebbe         Parecchi dolori Egli mi ha già inflitto, ma in ogni cosa
                   troppo forte e rifiuta l’offerta. Lo iscrive invece al gin-            riconosco con venerazione la Sua maestà, che sovrana-
                   nasio  del  Duomo  di  Naumburg  dove  rimarrà  fino  al               mente  manda  ogni  cosa  a  effetto.  Ho  preso  nel  mio
                   1858. È studioso, ma non eccelle in modo particolare.                  intimo  la  salda  decisione  di  dedicarmi  sempre  al  Suo
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                   Ha difficoltà iniziali con il greco, proprio la materia che            servizio» .



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