Page 41 - Nietzsche - L'apolide dell'esistenza
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gli forma di opuscolo, perché aveva intenzione di farlo
Schopenhauer, per il metodo e lo stile chiaro, per l’aspi-
pubblicare sul «Rheinisches Museum», la più prestigio- Nietzsche non ne avesse sentito parlare. È però vero che
sa rivista filologica tedesca. razione all’ascesi, per la sua personalità, più che per i
Nietzsche uscì da quel colloquio col morale alle stelle. contenuti del suo pensiero, era il “suo” filosofo, quello
Più tardi incontrando i compagni cercò per un po’ di che fece scattare la scintilla che lo avrebbe portato, at-
trattenersi e far finta di nulla, ma poi, non potendone traverso il tortuoso passaggio dalla filologia, durato qua-
più, spifferò tutto. L’invidia e la gelosia si tagliavano con si quindici anni, a farsi a sua volta filosofo. Un mese
il coltello. Ma lui, preso dall’ebbrezza, non se ne accor- dopo, per Natale, si fa regalare dalla madre e dalla so-
se. Da allora divenne il “cocco di Ritschl” e cominciò a rella i Parerga e paralipomena. Spilluzzica Hegel, legge
frequentare abitualmente la sua casa, anche da solo, Storia del materialismo di Albert Lange, appena uscita,
andandoci almeno un paio di volte alla settimana. Nietz- agli inizi del 1867, la Critica del giudizio di Kant e la
sche era sempre stato un ottimo studente, ma non era monumentale Storia della filosofia moderna, in due volu-
mai stato considerato un genio precoce. È con Ritschl, mi, di Kuno Fischer.
sotto la sua guida, che diventa un “enfant prodige”. Se si interessa molto di filosofia, il giovane Nietzsche
Qualche tempo prima aveva fatto un incontro, quasi è invece totalmente digiuno di politica. Non gli interes-
altrettanto importante, con la filosofia di Arthur Scho- sa, non la capisce e gli rimarrà sempre estranea. Tutt’al
penhauer. Nietzsche, com’è solito fare nei suoi ricordi, più è affascinato, in modo abbastanza infantile, dai
dà una versione alquanto romanzata di questo avveni- grandi personaggi del passato, Alessandro, Cesare, Fe-
mento. Per caso sarebbe entrato nella bottega antiquaria derico , persino Cicerone, e, su tutti, Napoleone, ma
di Rohn, per caso avrebbe messo gli occhi su Il mondo non ha, né avrà mai, la minima idea dei movimenti
come volontà e rappresentazione, per caso lo avrebbe politici, della loro genesi, dei rapporti di forza economi-
preso in mano e si sarebbe messo a sfogliarlo mentre un ci e sociali, ignora la lotta di classe. E questo è sorpren-
demone gli sussurrava: «Portati a casa subito questo li- dente se si pensa che c’erano stati i moti del ’31, quelli
bro» contrariamente alle sue abitudini che, anche per del ’48, così impressionanti da diventare un modo di
scarsezza di quattrini, erano di starci a pensare parec- dire per più di un secolo, il Manifesto del Partito comu-
chio su prima di fare un acquisto. Giunto a casa si gettò nista di Marx ed Engels, che nel settembre del 1869 si
sul sofà e in quattro notti praticamente insonni lo divo- tenne a Basilea, dove Nietzsche era andato a insegnare
rò, tanto che gli venne una tale agitazione nervosa che da qualche mese, il congresso della Prima internazionale
dovette darsi una calmata. cui partecipò Bakunin, che nel 1871 ci fu la Comune di
In realtà Schopenhauer, antiaccademico, antihegelia- Parigi e che alcuni dei suoi amici più intimi, come Ri-
no, antimetafisco, morto una quindicina di anni prima, chard Wagner e Malwida von Meysenbug, avevano par-
riscoperto dopo un lungo periodo di ostracismo nel tecipato alle sommosse quarantottesche. Addirittura
1851, alla pubblicazione dei Parerga e paralipomena che grottesco è il suo incontro con Mazzini avvenuto nel
avevano fatto da traino all’opera maggiore, ripubblicata 1870, sul lago dei Quattro Cantoni, in uno dei primi
nel 1854 (la prima, e fino a quel momento unica, edizio- viaggi che Nietzsche intraprese per rimettersi in salute.
ne risaliva al 1818), era allora un filosofo alla moda fra Mazzini si nascondeva sotto il nome di Mister Brown,
i giovani intellettuali tedeschi ed è impossibile che ma tutti sapevano chi fosse e Nietzsche e la sorella Eli-
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