Page 305 - Nietzsche - L'apolide dell'esistenza
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Meno comprensibile invece l’aggressione di inaudita
 amici  e  conoscenti,  quasi  volesse,  in  un  finale  “cupio
 dissolvi”, rompere ogni legame col mondo esterno e ri-  violenza  che  riservò  a  Malwida  von  Meysenbug,  una
 manere completamente, assolutamente solo.  delle pochissime persone che gli erano rimaste vicine e
 Il  primo  bersaglio  fu  Hans  von  Bülow,  e  lo  si  può  che lo aveva sempre trattato amorevolmente. La vecchia
 anche  capire  visto  come  quello  lo  aveva  trattato.  Gli  signora dopo aver ricevuto Il caso Wagner si era permes-
 aveva  scritto  per  raccomandare  ancora  una  volta  sa di criticare, sia pur in una lettera dai toni molto affet-
 un’opera dell’impossibile Gast e poiché il direttore d’or-  tuosi,  l’atteggiamento  che  Nietzsche  aveva  assunto  nei
 chestra, impegnato in concerti in tutta Europa, non gli  confronti  del  compositore:  «Io  sono  dell’opinione  che
 aveva risposto subito, gli mandò questa lettera: «Egregio  non è lecito trattare un vecchio amore, anche se estinto,
 signore, Lei non ha risposto. Lei avrà per sempre pace  così come Lei tratta Wagner; in questo modo si offende
 da me, glielo prometto. Penso che Lei abbia un’idea del  se stessi... L’espressione “pagliaccio” per Wagner e Liszt
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 fatto che il primo spirito dell’epoca le aveva espresso un  è  veramente  detestabile» .  Apriti  cielo,  Nietzsche  ri-
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 desiderio» .  Vicino  alla  parola  pace  Bülow  annotò,  in  sponde con due lettere, il 18 e il 20 ottobre: «Questo è
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 italiano: «Iddio sia lodato» . A Nietzsche, che non rie-  un argomento sul quale non tollero contraddizioni. Sulla
 sce nemmeno a far pubblicare le proprie opere, è venuta  questione décadence sono oggi io la suprema istanza... A
 adesso la mania di farsi mallevadore di quelle altrui, gli  poco  a  poco  io  ho  troncato  quasi  tutti  i  miei  rapporti
 piace  la  parte  del  padrino:  raccomanda  ad  Avenarius,  umani per il disgusto di essere preso per qualcos’altro da
 oltre  al  solito  Gast, lo  scrittore svizzero Carl Spitteler,  quello che sono. Da anni le invio i miei scritti perché Lei
 allora  un  perfetto  sconosciuto  (riceverà  il  Nobel  nel  alla fine, così dabbene e ingenua, dichiari “Mi fa orrore
 1919) e si adopera, o dice di farlo, perché un dramma  ogni  parola”.  Lei  ne  avrebbe  diritto.  Perché  Lei  è
 di Strindberg, Il padre, sia rappresentato al Théâtre libre  un’“idealista”...  Ogni  frase  dei  miei  scritti  contiene  il
 di  Parigi  diretto  da  Antoine,  quando  lui  a  Parigi  non  disprezzo dell’idealismo... Per tutta la sua vita Lei si è
 c’era mai stato e non conosceva nessuno, mentre Strin-  ingannata su quasi tutto: non poche iatture, anche nella
 dberg, scrittore già di fama internazionale, vi era di casa,  mia vita, sono derivate da questo fatto... Lei non ha mai
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 molto  apprezzato,  tra  l’altro,  da  Émile  Zola  che  de  Il  capito una sola parola né un solo passo di me» . Tutto
 padre aveva scritto la prefazione ed era un capo bastone  vero.  Malwida  era  una  pasticciona,  un’impicciona,  sia
 nel mondo letterario francese. E anche questo è un se-  pure a fin di bene, probabilmente, come Gast, non era
 gno di perdita del senso della realtà.  nemmeno  molto  intelligente  e  della  filosofia  di  Nietz-
 Un’altra vittima della “campagna d’autunno” fu Carl  sche non capiva un’acca, ma lui la conosceva da un quar-
 Fuchs,  un  mediocre  musicologo  di  Danzica,  con  cui  to  di  secolo,  per  mesi  era  stato  suo  ospite  a  Sorrento,
 Nietzsche era da qualche anno in corrispondenza, e suo  trattato con ogni riguardo, come sua sorella a Roma, da
 grande  ammiratore.  E  anche  questo  è  comprensibile  lei aveva ricevuto favori e gentilezze, gli aveva presentato
 perché il noioso e molesto fan gli mandava lettere di 68  un bel po’ di ragazze, quasi tutte carine oltre che ricche,
 cartelle. Gli scrisse brutalmente: «Non me ne voglia ma  e non era certo colpa sua se lui non era mai riuscito a
 sono costretto a ribellarmi alle sue lettere. Mi è assolu-  cavare un ragno dal buco, e quindi quelle cose avrebbe
 tamente proibito dare ascolto a cose tanto private e per-  dovuto dirgliele prima oppure non dirgliele mai.
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 sonali» .            Ancora  più  balordo  era  stato  l’attacco  sferrato  nel



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