Page 304 - Nietzsche - L'apolide dell'esistenza
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Meno comprensibile invece l’aggressione di inaudita
                   amici  e  conoscenti,  quasi  volesse,  in  un  finale  “cupio
                   dissolvi”, rompere ogni legame col mondo esterno e ri-                 violenza  che  riservò  a  Malwida  von  Meysenbug,  una
                   manere completamente, assolutamente solo.                              delle pochissime persone che gli erano rimaste vicine e
                      Il  primo  bersaglio  fu  Hans  von  Bülow,  e  lo  si  può         che lo aveva sempre trattato amorevolmente. La vecchia
                   anche  capire  visto  come  quello  lo  aveva  trattato.  Gli          signora dopo aver ricevuto Il caso Wagner si era permes-
                   aveva  scritto  per  raccomandare  ancora  una  volta                  sa di criticare, sia pur in una lettera dai toni molto affet-
                   un’opera dell’impossibile Gast e poiché il direttore d’or-             tuosi,  l’atteggiamento  che  Nietzsche  aveva  assunto  nei
                   chestra, impegnato in concerti in tutta Europa, non gli                confronti  del  compositore:  «Io  sono  dell’opinione  che
                   aveva risposto subito, gli mandò questa lettera: «Egregio              non è lecito trattare un vecchio amore, anche se estinto,
                   signore, Lei non ha risposto. Lei avrà per sempre pace                 così come Lei tratta Wagner; in questo modo si offende
                   da me, glielo prometto. Penso che Lei abbia un’idea del                se stessi... L’espressione “pagliaccio” per Wagner e Liszt
                                                                                                                  39
                   fatto che il primo spirito dell’epoca le aveva espresso un             è  veramente  detestabile» .  Apriti  cielo,  Nietzsche  ri-
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                   desiderio» .  Vicino  alla  parola  pace  Bülow  annotò,  in           sponde con due lettere, il 18 e il 20 ottobre: «Questo è
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                   italiano: «Iddio sia lodato» . A Nietzsche, che non rie-               un argomento sul quale non tollero contraddizioni. Sulla
                   sce nemmeno a far pubblicare le proprie opere, è venuta                questione décadence sono oggi io la suprema istanza... A
                   adesso la mania di farsi mallevadore di quelle altrui, gli             poco  a  poco  io  ho  troncato  quasi  tutti  i  miei  rapporti
                   piace  la  parte  del  padrino:  raccomanda  ad  Avenarius,            umani per il disgusto di essere preso per qualcos’altro da
                   oltre  al  solito  Gast, lo  scrittore  svizzero  Carl Spitteler,      quello che sono. Da anni le invio i miei scritti perché Lei
                   allora  un  perfetto  sconosciuto  (riceverà  il  Nobel  nel           alla fine, così dabbene e ingenua, dichiari “Mi fa orrore
                   1919) e si adopera, o dice di farlo, perché un dramma                  ogni  parola”.  Lei  ne  avrebbe  diritto.  Perché  Lei  è
                   di Strindberg, Il padre, sia rappresentato al Théâtre libre            un’“idealista”...  Ogni  frase  dei  miei  scritti  contiene  il
                   di  Parigi  diretto  da  Antoine,  quando  lui  a  Parigi  non         disprezzo dell’idealismo... Per tutta la sua vita Lei si è
                   c’era mai stato e non conosceva nessuno, mentre Strin-                 ingannata su quasi tutto: non poche iatture, anche nella
                   dberg, scrittore già di fama internazionale, vi era di casa,           mia vita, sono derivate da questo fatto... Lei non ha mai
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                   molto  apprezzato,  tra  l’altro,  da  Émile  Zola  che  de  Il        capito una sola parola né un solo passo di me» . Tutto
                   padre aveva scritto la prefazione ed era un capo bastone               vero.  Malwida  era  una  pasticciona,  un’impicciona,  sia
                   nel mondo letterario francese. E anche questo è un se-                 pure a fin di bene, probabilmente, come Gast, non era
                   gno di perdita del senso della realtà.                                 nemmeno  molto  intelligente  e  della  filosofia  di  Nietz-
                      Un’altra vittima della “campagna d’autunno” fu Carl                 sche non capiva un’acca, ma lui la conosceva da un quar-
                   Fuchs,  un  mediocre  musicologo  di  Danzica,  con  cui               to  di  secolo,  per  mesi  era  stato  suo  ospite  a  Sorrento,
                   Nietzsche era da qualche anno in corrispondenza, e suo                 trattato con ogni riguardo, come sua sorella a Roma, da
                   grande  ammiratore.  E  anche  questo  è  comprensibile                lei aveva ricevuto favori e gentilezze, gli aveva presentato
                   perché il noioso e molesto fan gli mandava lettere di 68               un bel po’ di ragazze, quasi tutte carine oltre che ricche,
                   cartelle. Gli scrisse brutalmente: «Non me ne voglia ma                e non era certo colpa sua se lui non era mai riuscito a
                   sono costretto a ribellarmi alle sue lettere. Mi è assolu-             cavare un ragno dal buco, e quindi quelle cose avrebbe
                   tamente proibito dare ascolto a cose tanto private e per-              dovuto dirgliele prima oppure non dirgliele mai.
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                   sonali» .                                                                Ancora  più  balordo  era  stato  l’attacco  sferrato  nel



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