Page 302 - Nietzsche - L'apolide dell'esistenza
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meno  a  vent’anni.  Dorme  come  un  sasso,  mangia  con
                                                                                          nella vita quotidiana dava già chiari segni di squilibrio,
                   grande appetito e ha abbandonato ogni dieta. È diven-                  tante  dell’ultimo  periodo  torinese,  quando  Nietzsche
                   tato, finalmente, un uomo sano. Troppo sano, forse. Se                 si  è  appuntata  l’attenzione  della  critica  per  cercare  di
                   fosse stato lucido con se stesso – ma ormai cominciava                 capire se sia più o meno frutto della follia incombente.
                   a non esserlo più – avrebbe capito che quell’improvvisa                L’autoesaltazione è certamente parossistica, dai titoli di
                   sensazione  di  benessere  era  sospetta,  che  c’era  anzi  in        alcuni capitoli («Perché sono così saggio»; «Perché sono
                   essa  qualcosa  di  lugubre,  un  annuncio  sinistro,  come            così accorto»; «Perché scrivo libri così buoni»; «Perché
                   quando nella fase preagonica il moribondo sembra ritro-                sono un destino») alle affermazioni in cui mette sotto di
                   vare improvvisamente la sua salute e c’è una pausa, stra-              sé  Dante,  Shakespeare,  Goethe,  accettando  come  suo
                   ziante, prima della fine.                                              pari solo Heinrich Heine, ad affermazioni come «più di
                      Lui  sentiva  solo  che  era  pieno  di  un’energia  scono-         ogni altro mortale io posso pretendere alla parola gran-
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                   sciuta.  Scrive  a  Gast:  «Mi  sono  appena  guardato  allo           dezza» . Ma sono delle sparate che possono essere con-
                   specchio: non ho mai avuto quest’aspetto. Di buonumo-                  siderate  delle  provocazioni  intellettuali,  funzionali  al-
                   re  esemplare,  ben  nutrito  e  dieci  anni  più  giovane  di         l’obiettivo  principale  del  libro  che  è  di  sottolineare
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                   quanto sarebbe consentito» . Per la prima volta poteva                 l’inattualità del suo autore e l’impossibilità per i contem-
                   dedicare tutte le sue forze alla sua opera, senza attacchi             poranei di comprenderlo. In quanto ad altre affermazio-
                                                                                                              33
                   proditori, senza mal di testa, senza vomito, senza quelle              ni, «Mi amano tutte» ; «Io sono di gran lunga l’uomo
                                                                                                                            34
                   infinite spossatezze che lo costringevano a giacere a letto            più  tremendo  che  mai  ci  sia  stato» ,  patetiche  cono-
                   per giorni. Si buttò con voracità, in uno stato di grande              scendone la vita, fan parte dell’antico vizio di Nietzsche
                   euforia, sul lavoro. In meno di tre mesi terminò L’Anti-               di spararle grosse sul proprio conto per reagire in qual-
                   cristo e Il crepuscolo degli idoli, scrisse Nietzsche contra           che modo alla povertà della sua esistenza. Se lo si pren-
                   Wagner, i Ditirambi di Dioniso ed Ecce homo.                           de  come  autobiografia  dell’uomo  Nietzsche,  in  Ecce
                      Non sono le sue opere più importanti. Nietzsche con-                homo c’è molto poco di vero, ma se lo si considera per
                   tra Wagner è sostanzialmente un collage di passi estra-                quello che intende essere, e in effetti è, la biografia della
                   polati  dai  suoi  libri  precedenti,  a  partire  da  Umano,          sua  opera  e  del  suo  percorso  intellettuale,  Ecce  homo
                   troppo  umano,  inteso  a  sostenere  Il  caso  Wagner e a             assolve pienamente al suo compito e illumina, con una
                   dimostrare che la sua polemica con il compositore data-                potente luce, molti aspetti del pensiero nicciano. Inoltre
                   va da molti anni prima della sua morte, per difendersi                 la padronanza del materiale linguistico raggiunge qui la
                   dall’accusa di aver sparato a palle quadre sul suo antico              perfezione,  «il  libro»  ha  scritto  Hollingdale  «è  senza
                   Maestro quando questi non poteva più replicare. I Diti-                dubbio  uno  dei  più  belli  che  siano  mai  stati  scritti  in
                                                                                                  35
                   rambi di Dioniso sono una raccolta di poesie in maggio-                tedesco» .  È  fuori  discussione  che  per  quello  che  ri-
                   ranza composte negli anni precedenti. Il crepuscolo degli              guarda il suo mestiere di letterato e di filosofo Nietzsche
                   idoli e L’Anticristo, pur pregevoli per politezza di stile e           è ancora pienamente “compos sui”.
                   di sintesi, non aggiungono novità al pensiero di Nietz-                  Nell’ultimo soggiorno torinese comincia invece a non
                   sche, semplicemente lo ribadiscono. Il più interessante,               esserlo  più  nella  vita  quotidiana  e  di  relazione.  Un  se-
                   e singolare, è Ecce homo, la sua autobiografia intellettua-            gnale fu una straordinaria aggressività verbale – sempre
                   le. Naturalmente su Ecce homo, che è l’opera più impor-                però espressa per lettera, a distanza – nei confronti di




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