Page 279 - Nietzsche - L'apolide dell'esistenza
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po’ troppo chiaro e nelle camere un po’ troppo buio» .
sera va sulla spiaggia, accende dei grandi falò e resta a
Ha finito di ricopiare Al di là del bene e del male e va priva della solitudine senza farmi compagnia» , e la
alla ricerca di un editore. Prova con Credner, prova con fissare per ore il fuoco e il mare. È talmente disperato da
Duncker, prova anche con Mottl, a prezzi stracciati, invocare l’arrivo di Peter Gast: «Col pensiero La chiamo
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proponendogli di essere pagato solo dopo la vendita qui, amico mio caro» . Ma quello non si fa vedere.
delle prime 600 copie, cioè mai visto l’andamento dei Dal Paraguay Elisabeth bussa già a quattrini: vuole
suoi ultimi libri, ma tutti rifiutano. Non ha scelta: deve che Nietzsche compri mezzo miglio di terra della Nuova
pubblicare a sue spese. Germania. Le cose da quelle parti stanno andando tut-
Al di là del bene e del male esce ai primi di agosto del t’altro che bene. Nietzsche non sa prendere da solo
1886, tirato in 200 copie. Quando un paio di mesi dopo una decisione così personale e chiede consiglio a Over-
lo stampatore, che è ancora Naumann, gli comunica che beck che gli manifesta tutte le sue perplessità. Rifiuta
ne è stata venduta la metà si entusiasma («il pubblico ha quindi il denaro alla sorella, ma ha la dabbenaggine e la
abboccato»), anche se è ben lontano dal rientrare nelle viltà di motivare il diniego con i consigli dell’amico,
spese. cosa che costerà al malcapitato l’odio imperituro di Eli-
Se non è riuscito a trovare chi gli pubblichi Al di là sabeth Förster. Subito dopo il “gran rifiuto” si sente in
del bene e del male Nietzsche ha però ricevuto un’offer- colpa e, per liberarsi la coscienza, regala 500 marchi alla
ta interessante dal suo primo editore, Fritzsch, che gli madre.
propone di comprare da Schmeitzner tutta la sua opera Abbandona per l’ennesima volta il progetto di andare
precedente. Fritzsch che ha già “tutto Wagner” vuole in Corsica. Dovrebbe farlo con Lanzky, perché viaggiare
avere anche “tutto Nietzsche”. È un’intuizione tutt’altro da solo, soprattutto in luoghi sconosciuti, gli è diventato
che peregrina. Dopo estenuanti trattative con Schmeitz- sempre più difficile. Ma Lanzky non lo riesce proprio a
ner, che per puro dispetto, perché Nietzsche gli ha fatto sopportare: «È sempre la solita storia: pur avendo biso-
causa per avere i suoi pochi soldi, chiede una cifra esor- gno di qualcuno che mi intrattenga, va sempre a finire
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bitante, 12 mila marchi, la cosa va in porto. Per dare che sono io a intrattenere lui» . Finalmente riesce a
maggior appeal alle nuove edizioni Nietzsche propone sbolognare l’ammiratore e parte per Nizza proibendogli
di aggiungervi delle prefazioni e comincia a stendere tassativamente di farsi vedere da quelle parti perché ha
quelle alla prima e seconda parte di Umano, troppo da lavorare.
umano e alla Nascita della tragedia. Quest’ultima la inti- Prepara per Fritzsch, che nel frattempo ha pubblicato
tola «Tentativo di un’autocritica». A correggere le bozze rilegate le prime tre parti dello Zarathustra, le prefazioni
c’è sempre Gast. Il lavoro lo impegna parecchio per cui alle nuove edizioni di Aurora e della Gaia scienza, cui
lascia l’Engadina più tardi del solito, alla fine di settem- aggiunge una quinta parte.
bre, e si sposta sul mare, non però subito a Nizza ma Jacob Burckhardt, cui Nietzsche ha mandato Al di là
nella Riviera di Levante alla ricerca di qualche paesino del bene e del male accompagnato da una lettera defe-
carino e tranquillo, finché approda a Ruta di Camogli rente e affettuosa, risponde nel solito modo irritante:
dove si sistema all’Albergo Italia. Lo accompagna Paul «Purtroppo Lei sopravvaluta le mie capacità... Io non
Lanzky. Sono luoghi pieni di ricordi malinconici e appe- sono mai stato in grado di seguire problemi come i
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na può cerca di smarcarsi dall’asfissiante fan che «mi Suoi... Il libro va assai al di là della mia vecchia testa» .
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