Page 282 - Nietzsche - L'apolide dell'esistenza
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Nietzsche lì per lì non si accorge, ancora una volta, della
                   tenuta da passeggio. Quella sera uscì, eccezionalmente,
 presa in giro e annovera quello di Burckhardt fra i giu-  nudi, Nietzsche si fece vedere parecchio dopo in perfetta
 dizi favorevoli, a compensazione della drastica stronca-  per  fare  un  giro  per  la  città  devastata  dove  la  gente,
 tura di Rohde che lo ha molto ferito. Solo in un secondo  terrorizzata,  dormiva  per  strada.  Lo  spettacolo  non  lo
 tempo  si  rende  conto  dell’atteggiamento  irridente  di  impressionò più di tanto, sembrava anzi che quelle scene
 Burckhardt e ci rimane malissimo.  di morte, di distruzione, di paura e di sofferenza quasi
 Sulla  pagina  letteraria  del  giornale  di  Berna  «Der  lo  divertissero.  «Veder  soffrire  fa  bene...  è  questa  una
 Bund»  compare  però  una  recensione,  a  firma  Victor  dura sentenza» scriverà, di lì a poco, in Genealogia della
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 Widemann, di Al di là del bene e del male, intitolata «Il  morale . Con Overbeck commenta: «Il peggio è che la
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 pericoloso  libro  di  Nietzsche».  Vi  si  legge  tra  l’altro:  cosa  ha  messo  improvvisamente  fine  alla  stagione» .
 «Nietzsche  è  il  primo  che  conosca  una  via  di  scampo,  Poiché era andata distrutta anche una delle case in cui
 ma  è  una  via  così  paurosa  che  davvero  ci  si  spaventa  aveva abitato, scrisse a Mrs Fynn: «È un vantaggio per
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 quando  lo  si  vede  percorrere  il  suo  sentiero  solitario,  i posteri, avranno da fare un pellegrinaggio in meno» .
 finora  mai  calpestato...  È  soltanto  in  questo  senso  che  E a von Seydlitz: «Già la sera gli ospiti del mio albergo
 parliamo del nuovo libro del filosofo Nietzsche come di  rifiutarono assolutamente di sedere alla table d’hôte. Io
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 un  libro  pericoloso...  Qui  c’è  della  dinamite» .  Wide-  ero l’unico uomo sereno fra larve» .
 mann era un amico, lo aveva conosciuto proprio quel-  Quell’inverno  scopre  Dostoevskij  («Ecco  uno  psico-
 l’estate  a  Lipsia,  ma  Nietzsche  fu  ugualmente  felice  logo con cui potrei intendermi»). Nietzsche, cui piaceva
 come  un  bambino  di  quella  recensione.  Era  la  prima  accreditarsi di un talento mesmerico, rabdomantico, nel
 volta che lo si prendeva sul serio come filosofo. Si affret-  captare le “affinità elettive”, fornisce di quest’incontro
 tò  a  dare  notizia  della  recensione  a  tutti  gli  amici.  Gli  spirituale  una  versione  alquanto  romanzata,  come  già
 piacque in particolare moltissimo, con quell’infantilismo  aveva fatto con Schopenhauer molti anni prima. In ogni
 che gli era proprio, l’accenno alla dinamite che ripren-  modo  legge  tutto  di  un  fiato  Memorie  del  sottosuolo  e
 derà ossessivamente due anni dopo, quando comincerà  poi,  affascinato,  divora  l’uno  dietro  l’altro  La  casa  dei
 a manifestarsi in modo inequivocabile il delirio di onni-  morti, L’adolescente, Umiliati e offesi che lo commuove
 potenza.  Al  di  là  del  bene  e  del  male  venne  recensito  fino  alle  lacrime.  Sono  mesi  di  intense  letture:  Renan,
 anche da H. Welti sulla «Zürcher Zeitung» e gli arrivò  Tocqueville,  Zola,  Hugo,  che  considera  un  trombone,
 una  lettera  di  apprezzamento  dallo  storico  e  filosofo  Barbey  d’Aurevilly,  mentre  in  estate  era  stato  molto
 francese  Hippolyte  Taine.  Sono  i  primi,  timidissimi,  colpito dall’abate Galiani. Fa anche una puntata a Mon-
 accenni di un interesse pubblico per Nietzsche.  tecarlo per ascoltare quel Parsifal di cui quasi vent’anni
 Il  23  febbraio  1887,  alle  sei  del  mattino,  Nizza  fu  prima aveva avuto il privilegio iniziatico di leggere, se-
 scossa da un violentissimo terremoto che fece un migliaio  condo solo a Cosima, la partitura.
 di morti in tutta la Riviera di Ponente e distrusse mol-  Peter  Gast  si  era  intanto  trasferito  da  Venezia  a
 tissime case. Alla Pension de Genève gli unici a rimanere  Monaco per cercare di agganciare, con i buoni uffici di
 imperturbabili furono una vecchia signora americana, un  Nietzsche,  che  lo  aveva  conosciuto  ai  tempi  della  sua
 po’  svitata,  e  Nietzsche.  Mentre  tutti  si  precipitavano  amicizia con Wagner, Hermann Levi, il potente diretto-
 fuori  dall’albergo  così  com’erano,  in  pigiama  o  mezzi  re dell’orchestra di Corte. Finalmente, dai e ridai, otten-




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