Page 283 - Nietzsche - L'apolide dell'esistenza
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ne che fosse eseguito un suo “settetto”, ma Levi, che lo
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                   considerava una nullità, affidò la direzione nemmeno al                il suo futuro era troppo incerto perché potesse esporsi
                   primo  ma  al  secondo  dei  suoi  sostituti,  il  ventiduenne         il suo banchiere di Naumburg, Kürbitz, di non dar se-
                   Richard Strauss che nove anni dopo avrebbe composto                    guito ad alcuna avance che venisse dai Förster.
                   un  poema  sinfonico  intitolandolo  Also  sprach  Zarathu-              Zurigo, a giugno, è eccessivamente calda per lui e si
                   stra in onore del filosofo ormai famoso e pazzo. Il “set-              dirige verso le Alpi con l’intenzione però di evitare Sils-
                   tetto” fu, come al solito, un totale e imbarazzante falli-             Maria perché è troppo cara e troppo affollata per i suoi
                   mento che tramortì Gast ma non scosse minimamente la                   gusti e i suoi nervi sempre più scoperti. Per soprammer-
                   fiducia  che  Nietzsche  aveva  in  lui.  Se  infatti  stimava         cato in Engadina è ormai diventato una sorta di attrazio-
                   assai poco Gast come uomo, credeva invece ciecamente                   ne turistica e vi convergono molti curiosi per osservare
                   nelle sue qualità di compositore, pensava che fosse una                da vicino il filosofo solitario e un po’ strano. Prova con
                   specie di suo “alter ego” in campo musicale, come lui                  Lenzerheide, ma non la trova di suo gusto, e ne ridiscen-
                   troppo in anticipo sui tempi per essere capito, ma basta-              de precipitosamente. Anche il progetto di coabitare col
                   va  avere  pazienza  e  il  successo  sarebbe  arrivato.  Per          generale Simon a Celerina, a un passo da St.-Moritz, va
                   incoraggiarlo e convincerlo a non mollare gli offrì 2000               a  monte  perché,  nelle  more,  il  vecchio  è  morto.  Non
                   marchi per i diritti delle sue composizioni, da intendersi             resta che Sils. La salute quell’estate è pessima, ha parec-
                   come  investimento  sul  suo  glorioso  futuro.  A  Monaco             chi attacchi di emicrania, una volta un accesso di vomito
                   Gast viveva di stenti, scrivendo recensioni musicali, pa-              durato  dodici  ore,  insonnia,  inappetenza,  capogiri,  de-
                   gate la miseria di 4 pfenning a riga, per la «Süddeutsche              bolezza e il morale sotto i tacchi. Riesce però a scrivere,
                   Presse»,  ma,  con  la  consueta  dignità,  rifiutò  per  la  se-      con la consueta, eccezionale rapidità, in una ventina di
                   conda volta quell’offerta.                                             giorni, Genealogia della morale, dove si occupa, fra l’al-
                      Nietzsche  lasciò  Nizza  ai  primi  di  aprile,  si  fermò         tro, dell’aggressività, della repressione, delle nevrosi os-
                   qualche  giorno  a  Cannobio  e  a  Coira,  poi  raggiunse             sessive,  che  diventeranno  i  temi  della  psicanalisi  e  di
                   Zurigo  dove  incontrò  Meta,  Resa  e  Overbeck,  che  era            tanta parte della saggistica e della letteratura moderne.
                   venuto a trovarlo da Basilea. Nel frattempo dal Paraguay               Anche quest’opera, che uscirà a novembre, deve pubbli-
                   gli erano arrivate richieste quasi perentorie di denaro –              carsela  con  i  suoi  soldi.  Al  di  là  del  bene  e  del  male
                   4500 marchi questa volta – non più solo dalla sorella ma               infatti, dopo le prime, incoraggianti, cento copie, ne ha
                   anche dal cognato. Scrisse una durissima lettera a Elisa-              vendute  solo  altre  14  e  questa  volta  non  c’è  nessuna
                   beth  dichiarando  che  non  aveva  alcuna  intenzione  di             scusa  perché,  come  ammette  lui  stesso,  Naumann,  a
                   lasciarsi coinvolgere in un’impresa di antisemiti, che non             differenza  di  Schmeitzner,  ha  fatto  per  intero  il  suo
                   vedeva l’ora che gli ebrei arrivassero al potere in Germa-             dovere pubblicizzando e distribuendo meglio che pote-
                   nia, aggiungendo che «un tedesco che pretende di essere                va il libro.
                   più di un ebreo solo per il fatto di essere tedesco è un                 A  Fritzsch,  che  era  un  editore  musicale,  appioppò
                   personaggio  da  commedia;  ammesso  che  non  sia  un                 invece, sempre a proprie spese, una sua composizione,
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                   personaggio  da  manicomio» .  Dopo  essersi  sfogato                  Inno alla vita, orchestrazione di Peter Gast, testo tratto
                   abbozzando questa lettera non la spedì, ne mandò un’al-                da  una  poesia  di  Lou  Salomé,  che  risaliva  a  parecchi
                   tra in cui, con tono conciliante, spiegava alla sorella che            anni  prima  e  che  aveva  ora  rielaborato  spendendoci




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