Page 276 - Nietzsche - L'apolide dell'esistenza
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che pretendono di fare le intellettuali che si riferiscono
                   vino andante – cosa eccezionale per lui – e si sente «un
 chiaramente  a  Lou:  «Si  apre  un  libro  di  una  donna  e  soldati  che  giocano  a  bocce.  Tracanna  tre  bicchieri  di
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 subito si sospira: ancora una cuoca mancata!» ; «E se  pochettino sbronzo» . La sera torna malinconicamente
 una volta una donna si accorge di possedere un qualche  alla pensione e si fa servire una cena che definisce «prin-
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 talento:  quanta  ridicola  ammirazione  di  sé,  quanta  cipesca»   e  che  consuma,  solo,  davanti  a  un  grande
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 “ocaggine” si scatena in tal caso ogni volta!» . Ma an-  albero di Natale illuminato e inghirlandato.
 che:  «Non  si  potrà  mai  pensare  in  modo  abbastanza  La bravata dei tre bicchieri di vino lo costrinse a letto
 elevato delle donne; ma non per questo si ha bisogno di  per due giorni e anche a Capodanno compare, puntuale,
 pensare di loro in modo falso. Occorre in ciò stare bene  l’emicrania. È in questi mesi che Nietzsche comincia a
 attenti. Che esse stesse siano in grado di rischiarare gli  progettare un’“opera fondamentale”, definitiva, che or-
 uomini sull’“eterno femminino” è improbabile; in pro-  ganizzi l’intero suo pensiero, chiamata di volta in volta
 posito stanno forse troppo vicino a se stesse... Su tutto  Volontà di potenza o Trasvalutazione di tutti i valori, di
 quello che le donne scrivono della donna ci si può riser-  cui annuncia l’imminente pubblicazione nella “quarta”
 vare una buona dose di diffidenza; e cioè domandare se  di  copertina  di  Al  di  là  del  bene  e  del  male,  e  a  cui
 una  donna  anche  quando  scrive,  non  debba  finire  col  lavorerà fino agli ultimi giorni della sua vita cosciente,
 fare,  del  tutto  involontariamente,  quello  che  finora  al-  rinunciandovi, a quanto pare, in extremis. E se ne com-
 meno è stato eternamente femminile, ossia farsi bella. Si  prendono le ragioni: si tratta di un’impresa impossibile
 è mai concesso profondità a una mente femminile? Ma  perché  in  totale  contrasto  con  la  natura  più  profonda
 senza profondità e giustizia a che cosa serve che le don-  del suo pensiero. Nietzsche non poteva fare un’opera né
 ne  giudichino  della  donna?...  A  me  sembra,  in  linea  definitiva né sistematica. La sua cifra di filosofo sta in-
 generale, che finora la donna sia stata disprezzata di più  fatti  nella  sua  asistematicità  –  in  contrapposizione non
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 proprio dalle donne e niente affatto dall’uomo!» .  solo polemica ma sostanziale ed esistenziale con i grandi
 Il 15 settembre lascia Sils per Lipsia e da qui, dopo  sistemi  di  Kant  e  di  Hegel  –  e  in  un  pensiero  che  si
 aver  fatto  un  paio  di  puntate  a  Naumburg  dai  suoi,  rimette  continuamente  in  discussione  e  resta  sempre
 parte per Nizza che raggiunge l’11 novembre dopo un  “aperto”.  È  come  un  nucleo  di  materia  estremamente
 lungo giro che lo porta a Monaco, dalla coppia Seydlitz,  compressa  che  esploda  per  un  qualche  Big  Bang  e  si
 e a Firenze dove evita accuratamente un invito di Lan-  espanda nello spazio continuando a farlo fino a quando
 zky che lo vorrebbe ospite nel suo albergo nella vicina  l’energia iniziale non sia esaurita. L’unità e la coerenza
 Vallombrosa.      del  pensiero  di  Nietzsche  è  data  dal  fatto  che  tutti  gli
 Comincia  a  lavorare  a  Al  di  là  del  bene  e  del  male.  infiniti  frammenti  che  compongono  questa  materia  in-
 Passa uno dei Natali più tristi della sua vita. La mattina  candescente provengono dalla stessa fonte e sono colle-
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 riceve un pacco con i doni della madre e della sorella.  gati fra loro , ma volerli sistematizzare in un “unicum”
 Esce  con  quello  e  lo  scartabella  in  strada  perdendo,  significherebbe ricomprimerli nel nucleo originario an-
 senza  accorgersene,  i  soldi  che  i  familiari  vi  avevano  nullando  l’opera.  In  fondo  la  miglior  definizione  della
 accluso.  Prosegue  per  la  penisola  di  St.-Jean  bighello-  sua filosofia l’ha data, come sempre, lo stesso Nietzsche:
 nando a lungo e a casaccio. È solissimo, non sa che fare.  «Una  enorme  molteplicità,  che  però  è  l’opposto  del
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 Alla  fine  si  siede  in  un  caffè  in  mezzo  a  dei  giovani  caos» .



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