Page 226 - Nietzsche - L'apolide dell'esistenza
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dispensabile la Sua partecipazione, la mia e quella di una signora più
anziana, come per esempio la signorina von Meysenbug», Triangolo
di lettere, cit., p. 88.
39 L. Andreas-Salomé, Vita di Nietzsche, cit., p. 108.
40 Triangolo di lettere, cit., pp. 444-445.
41 Ibid. SOLO, MA NON DEL TUTTO
42 H.F. Peters, Mia sorella, mia sposa, cit., p. 169.
43 Triangolo di lettere, cit., p. 226.
44 Ibid., p. 192. Questo vorticoso incrociarsi di lettere, quasi in
tempo reale, non deve sorprendere. Allora la posta era l’unico mezzo
di comunicazione e, almeno in area tedesca, una lettera spedita di
primo mattino arrivava la sera, o al massimo, il giorno dopo.
45 Ibid., p. 151.
46 Ibid., pp. 224-230.
47 Ibid., p. 227. Durante tutto il periodo in cui fu impegnato a corteg-
48 Ibid. giare Lou, Nietzsche era stato benissimo. Almeno rispet-
49 Ibid., p. 160. to al suo standard abituale: in sei mesi aveva avuto sì e
50 L. Andreas-Salomé, Vita di Nietzsche, cit., p. 205.
51 Triangolo di lettere, cit., p. 157. no tre o quattro attacchi e non dei peggiori. Ripresero
52 L. Andreas-Salomé, Vita di Nietzsche, cit., p. 56 e Triangolo di a novembre quando cominciò a rendersi conto che Lou
lettere, cit., p. 160. se n’era andata con l’“amico Rée” e che era perduta per
53 Triangolo di lettere, cit., p. 162. sempre.
54 Ibid.
55 Ibid., p. 157. È probabile che se, per una qualche sorte, Lou gli
56 H.F. Peters, Mia sorella, mia sposa, cit., p. 183. avesse detto di sì Nietzsche sarebbe guarito, ma è altret-
57 Triangolo di lettere, cit., p. 197. tanto probabile che non avrebbe più scritto nulla di si-
58 Ibid., pp. 114-115. gnificativo e la sua opera si sarebbe fermata alla Gaia
59 Ibid.
60 Ibid., p. 216. scienza. Lui stesso lo intuiva. A Tautenburg, nel momen-
61 Ibid., p. 215. to migliore e più felice del suo rapporto con Lou, inna-
62 C.P. Janz, Vita di Nietzsche, cit., vol. , p. 136. moratissimo, le aveva detto: «Non posso vivere a lungo
63 Vedi retro, p. 226. accanto a lei» . Per essere filosofo aveva bisogno della
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64 Triangolo di lettere, cit., p. 202.
65 Ibid., p. 208. sofferenza e della solitudine. La Salomé ha scritto che:
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66 L. Andreas-Salomé, Il mito di una donna, cit., p. 78. «Viveva il pensiero più di quanto non lo pensasse» . È
67 Ibid., p. 80. un paradosso che centra il bersaglio se sta a significare
68 Triangolo di lettere, cit., p. 238. non che Nietzsche viveva ciò che pensava – ché, anzi,
69 Ibid., pp. 233-234.
70 Ibid., p. 235. era proprio il contrario – ma che per filosofare aveva
71 Ibid., pp. 236-237. bisogno di annullarsi come uomo.
72 Ibid., pp. 243-244. A novembre ricominciarono quindi le emicranie e il
vomito ma, pur continuando a condizionargli la vita,
non raggiungeranno più la terribile sistematicità di un
tempo, gli attacchi saranno meno ravvicinati e un po’
meno dolorosi. In compenso ci sono in questi primi
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