Page 229 - Nietzsche - L'apolide dell'esistenza
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mesi  del  dopo-Lou  tutti  i  malesseri  tipici  che  seguono
                   di Wagner sia stata il maggior sollievo che potesse capi-
 una delusione amorosa: inappetenza, dimagrimento, in-  giorno. Scrive a Gast: «Io credo addirittura che la morte
 sonnia,  spossatezza.  È  soprattutto  l’insonnia  ad  afflig-  tarmi in questo momento. È stato duro dover essere per
 gerlo e nemmeno il cloralio idrato, di cui fa uso massic-  sei anni l’avversario di chi si è massimamente venerato,
 cio,  riesce  a  tenerla  a  bada.  Si  prenderà  anche  un’in-  e  la  mia  natura  non  è  abbastanza  grossolana  per  que-
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 fluenza, chiaramente psicosomatica, che dura più di un  sto» . Scrisse anche una lettera di condoglianze, contor-
 mese.  E,  come  ogni  anno,  festeggerà  il  Natale  con  un  ta e molto ipocrita, a Cosima che non rispose. Intanto
 violento mal di capo.  medita  di  scomparire  del  tutto.  L’essersi  seppellito  a
 Le immagini di Lou e Rée, felici insieme, lo tormen-  Rapallo non gli basta, vuole trasferirsi in un Paese dove
 tano. Ai pochi amici che gli sono rimasti, gli Overbeck,  nessuno lo conosca, in Spagna, a Barcellona, addirittura
 Gast,  Malwida,  e  a  se  stesso,  racconta  la  favola,  poco,  in  Messico.  Vorrebbe  nascondersi,  vivere  in  un  luogo
 anzi per nulla credibile, che ciò che lo lacera non è la  dove  nessuno  sappia  della  sua  vergognosa  storia  con
 gelosia, non è l’amore, ma il fatto che una ragazza dotata  Lou e Rée. Inoltre, come già era accaduto dopo la rot-
 come  Lou  si  stia  perdendo.  Però  nelle  lettere  a  quegli  tura con Wagner, vuol dare alla sua solitudine coatta la
 stessi amici minaccia cinque o sei volte di farla finita, e  dimensione di una scelta prometeica, titanica, eroica, un
 non ci si suicida perché un’amica, sia pur con qualità di  aggettivo che ricorre spesso nel linguaggio nicciano.
 prim’ordine, ha imboccato una cattiva strada. A parte il  Gli  brucia  ancora  moltissimo  la  sconfitta  patita  non
 fatto che non si vede perché Lou si stesse perdendo per  solo da Lou, ma anche da Rée, un suo allievo, uno che
 essersela filata con Rée invece che con lui.  era  stato  sempre  sottomesso  («Rée  è  sempre  stato  nei
 Ferito nell’orgoglio, umiliato, ridicolizzato («In tutto  miei  confronti  di  una  modestia  toccante»  scrive  a
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 quanto  mi  capita  di  sentire  mi  sembra  di  cogliere  del  Gast ). Adesso i rapporti, a causa di Lou, si sono inver-
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 disprezzo verso di me» ), in rotta con la sorella e con la  titi. Si rode interiormente e non sapendo come ripagarsi,
 madre, sempre più solo e con la consapevolezza che lo  per  dimostrargli  il  proprio  disprezzo  scrive  a  Rée  che
 rimarrà ormai a vita, fallito umanamente ed esistenzial-  rifiuta  che  gli  dedichi  la  sua  ultima  opera,  Storia  della
 mente, senza un lavoro, Nietzsche sentì che l’unica via  coscienza, cosa che l’altro non si è sognato di fare, anche
 d’uscita per lui era credere, più che mai, al suo pensiero  perché il libro uscirà solo due anni dopo, nel 1885.
 e alla sua opera. E, con un procedimento caratteristico  Malwida nel frattempo cercava chi potesse sostituire
 della sua psiche, trasforma quella che è una necessità in  Lou  nel  cuore  di  Nietzsche.  Gli  scrive:  «Perché  non
 una missione. Si butta quindi a capofitto nel lavoro e in  viene  qui?  Adesso  è  qui  la  cugina  del  povero  Brenner
 soli  dieci  giorni,  nel  gennaio  del  1883,  scrive  la  prima  [Cécil Horner], di gran lunga meno intelligente di Lou
 parte dello Zarathustra. E a Peter Gast che gli comunica  von  Salomé,  ma  per  nulla  limitata,  è  colta  e  dotata  di
 la  sua  adesione  entusiasta  risponde  significativamente:  tutto  quel  cuore  e  quell’abnegazione  che  Lou  von  Sa-
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 «Allora la mia vita non sarebbe fallita?» .  lomé non ha. Sarebbe disposta a scrivere per lei parec-
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 Il 14 febbraio, mentre si trova casualmente a Genova,  chie ore al giorno» .
 apprende, leggendo il Caffaro, un quotidiano locale, che  Nietzsche fu preso dai suoi soliti dubbi: ci vado o non
 Wagner è morto il giorno prima a Venezia. La notizia lo  ci  vado?  Chiedeva  consiglio  agli  Overbeck,  che  erano
 agita  talmente  che  deve  mettersi  a  letto  per  qualche  assediati oltre che dalle sue dalle lettere melodrammati-




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