Page 221 - Nietzsche - L'apolide dell'esistenza
P. 221

esasperazione, si lasciò scappare che il figlio era diven-
 62
                   cominciò a denigrare Rée di fronte a Lou per sminuirlo
 tato «un’onta per la tomba di suo padre» , Nietzsche si  Inoltre  fece  un  altro,  e  definitivo,  errore  psicologico:
 fece  preparare  le  valigie  e  partì  per  Lipsia  dove  i  tre  ai suoi occhi, una manovra che, con le donne, ha il solo
 sfaccendati avevano convenuto di trovarsi all’inizio del-  risultato  di  rendere  ancora  più  interessante  l’oggetto
 l’autunno prima di partire per Parigi.  delle  maldicenze  mentre  il  denigratore  si  attira  solo  il
 Da Lipsia, dove si era sistemato in una modestissima  loro  disprezzo.  Nelle  Memorie  la  Salomé  ricorda  «lo
 camera  mobiliata,  scrisse  alcune  lettere  a  Lou  che  lei  stupore che Nietzsche fosse seriamente convinto dell’ef-
                                          67
 mostrava  regolarmente  a  Rée.  I  due,  ormai  scatenati,  ficacia di questa tattica» .
 ridevano  dell’amico,  per  la  sua  ampollosità,  per  il  suo  Agli inizi di novembre Lou e Rée partirono per Ber-
 comico  modo  di  porgersi,  per  le  sue  idee  fumose.  Li  lino, per incontrare la madre di lui, anch’essa piuttosto
 divertiva  particolarmente  l’idea  dell’“eterno  ritorno”  perplessa su quanto stava avvenendo. Si sarebbero poi
 che con tanta solennità e circospezione Nietzsche aveva  trasferiti  a  Parigi  dove  Nietzsche  li  avrebbe  raggiunti.
 rivelato  a  Lou.  La  ritenevano  una  fantasticheria  senza  Questo, almeno, era ciò che aveva capito Nietzsche dai
 senso. Solo molti anni dopo, a Nietzsche ormai famosis-  loro discorsi che, a proposito della Trinità, si facevano
 simo, la Salomé definirà l’ora di quella rivelazione «in-  sempre più fumosi e vaghi. E si mise subito a contattare
 63
 dimenticabile» .  la  sua  vecchia  amica  Louise  Ott  perché  lo  aiutasse  a
 Intanto Nietzsche, che si era subito riconciliato con la  trovare  un  alloggio.  Forse  Louise,  che  era  molto  più
 madre chiedendole di mandargli urgentemente un frac,  bella di Lou, che era infinitamente più dolce e compren-
 cercava di far pace anche con la sorella e le mandò una  siva, che in lui non vedeva solo un cervello da spremere
 lettera  conciliante  alla  quale  lei  non  rispose.  Quando  ma un uomo da amare, con le sue grandi sofferenze e
 però, rimuginandoci sopra, si rese conto che Elisabeth si  quella goffaggine che a lei faceva tenerezza, sarebbe sta-
 era  messa  pesantemente  di  traverso  alla  sua  storia  ta ancora disposta a seguirlo, anche se erano trascorsi sei
 d’amore e aveva rischiato di farla fallire, anzi c’era forse  anni dal loro unico e ultimo incontro e molta acqua era
 riuscita,  disse  a  Overbeck:  «Purtroppo  mia  sorella  è  passata sotto i ponti. Ma lui le scrisse una letterina bu-
 64
 diventata  una  nemica  mortale  di  Lou»   e  a  lei  scrisse  rocratica e perse anche l’ultima occasione.
 una lettera durissima: «Le anime di questa specie, come  A metà novembre anche Nietzsche lasciò Lipsia per
 la  Tua,  povera  sorella  mia,  non  mi  piacciono  e  meno  andare a  Basilea,  dagli  Overbeck. Era molto depresso.
 ancora  mi  piacciono  quando  oltretutto  si  gonfiano  di  Disse  che  con  Lou  era  tutto  finito,  anche  se  riponeva
 65
 moralismo: conosco la vostra meschinità» . Ma la lette-  ancora qualche speranza in certe lettere di cui attendeva
 ra restò nel cassetto.  ansiosamente  l’arrivo.  Ma  aspettò  invano.  Allora  da
 Lou e Rée arrivarono a Lipsia alla fine di settembre.  Rapallo,  dove  si  era  trasferito,  cominciò  a  tempestare
 Nella  città  si  era  raccolta  una  bella  brigata:  c’erano  Lou e Rée perché gli facessero sapere almeno qualcosa
 Stein, il fratello di Rée, Georg, Romundt, Gast. I due,  di definitivo. Ricevette solo una lettera di Rée, falsa fino
 Lou e Rée, durarono qualche fatica a difendersi dall’in-  al midollo, cui rispose in termini affettuosi e malinconi-
 vadenza di Nietzsche che la Salomé, nelle sue Memorie,  camente rassegnati, e una di Lou, fredda e sfuggente.
 66
 definirà «molesta» . Non aveva capito di essere ormai  Quando seppe che i due vivevano insieme a Berlino,
 un terzo incomodo e non voleva arrendersi all’evidenza.  senza  madre  fra  i  piedi,  capì  finalmente  che  era  stato




 230                                       231





           0040.testo.indd   231                                    30-11-2009   12:14:45
   216   217   218   219   220   221   222   223   224   225   226