Page 223 - Nietzsche - L'apolide dell'esistenza
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atrocemente ingannato. Allora si gettò a scrivere una
to... ignorante ma acuta... priva di gusto ma ingenua in
serie di abbozzi di lettere, a Lou e a Rée, in cui sfogava domestico... un forte volere, ma senza un grande ogget-
tutta la sua delusione, la sua amarezza, la sua rabbia. Si questo difetto... priva di diligenza e di pulizia... sincera
faceva delle rappresentazioni: lui era un soldato, si in- e schietta nel particolare, di solito per orgoglio, per quel
tendeva di armi e se qualsiasi altro si fosse permesso di che riguarda l’atteggiamento complessivo, insincera...
trattarlo come aveva fatto Lou sapeva benissimo quali inaffidabile... infedele, e pronta a sostituire nei suoi rap-
erano i suoi doveri, ma con una ragazza come fare? Per porti qualunque persona con qualsiasi altra... senza sen-
la verità se voleva il duello qualcuno da sfidare c’era, ed timento e incapace di amore... senza amore per il pros-
era Rée, cui scriveva, sempre in abbozzo, lettere duris- simo, ma amore di Dio... sessualità crudelmente devia-
sime e di patetica ingenuità: «Non ho mai dubitato che ta... astuta e perfettamente padrona di sé in relazione
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prima o poi Lei si sarebbe divinamente mondato del alla sessualità maschile» . Con le donne Nietzsche era
fango di quelle azioni vergognose. Chiunque altro si goffo, impacciato, maldestro, un ragazzino timoroso e
sarebbe allontanato con ribrezzo da una ragazza così... impaurito, commetteva con loro degli errori psicologici
Io non La capisco più, caro amico, come può resistere elementari, non le conosceva a letto, che è un luogo
accanto a un essere simile... nel mio amore per Lou non importante per saperne qualcosa di più, eppure nella
c’era nulla che avesse a che fare con l’erotismo, al mas- sua opera ci sono sull’“eterno femminino” alcune delle
simo avrei potuto ingelosire il buon Dio... ho perduto pagine più penetranti che siano mai state scritte. È una
quel poco che ancora possedevo, il mio buon nome, la delle tante, costanti, contraddizioni di Nietzsche: con la
fiducia in certe persone, forse perderò anche il mio penna gli riusciva, splendidamente, ciò che gli era impe-
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amico Rée...» . A Lou scriveva, in abbozzo: «Mia cara dito nella vita.
Lou stia in guardia! Se ora io la respingo, sarà un terri- La Salomé sostiene che quelle terribili e sconclusiona-
bile biasimo di tutta quanta la Sua condotta... Lei ha te lettere che Nietzsche le inviava da Rapallo non le vide
fatto dei danni, ha procurato dolore... Io voglio che Lei mai perché Rée ebbe la delicatezza di nascondergliele.
si condanni da sola, che stabilisca la Sua pena... quella La delicatezza non c’entra, le lettere non arrivarono
sera ad Orta avevo deciso in cuor mio di far partecipe nella mani di Lou semplicemente perché Nietzsche non
Lei per prima della mia intera filosofia. Ah, Lei non le spedì mai, rimasero abbozzi. Come quelle a Rée. In
immagina che decisione fosse quella: credevo che non si compenso, il 20 dicembre del 1882, ne scrisse una, che
potesse fare un dono più grande... Ma questo forzato spedì, a Lou e Rée insieme, in cui scende fino in fondo
silenzio a volte mi fa quasi soffocare, soprattutto quando tutti i gradini dell’autoumiliazione: «Miei cari Lou e
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si vuol bene alle persone...» . E ancora, su Lou ma in Rée! Non preoccupatevi troppo dei miei accessi di “me-
un abbozzo indirizzato a Rée: «Lei (Lou) riunisce in sé galomania” e della mia vanità ferita e perfino se un gior-
tutte le qualità umane che io aborrisco, orribili e ripu- no, per via di una qualche passione, capitasse che mi
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gnanti... Non è roba che fa per me» . Il curioso è che togliessi la vita, non ci sarebbe proprio da dolersene.
sulla carta Nietzsche centra perfettamente la personalità Cosa importa delle mie fantasticherie! (Perfino le mie
di Lou von Salomé, mentre nella vita se ne era lasciato “verità” vi hanno lasciato finora del tutto indifferenti).
ingannare nel modo più ingenuo. Annota: «Carattere Ma riflettete bene voi due insieme, che in fondo io sono
del gatto: animale da preda che si atteggia ad animale un semialienato afflitto da emicranie, la lunga solitudine
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