Page 84 - Nietzsche - L'Anticristo, Crepuscolo degli idoli, Ecce Homo
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GIULIO RAIO
* Codice delle sigle delle opere di Nietzsche usate nelle note:
KGA Werke. Kritische Gesamtausgabe, hrsg. von G. Colli und M. Montinari, Berlin, De Gruyter, 1967 ff.
OFN Opere di Friedrich Nietzsche, ed. it. diretta da G. Colli e M. Montinari, Milano, Adelphi, 1964 ss.
UT Umano, troppo umano, in F.W. Nietzsche, Opere 1870/1881, Roma, Newton Compton, 1993.
ZA Così parlò Zarathustra, in F.W. Nietzsche, Opere 1882/1895, Roma, Newton Compton, 1993.
ABM Al di là del bene e del male, in F.W. Nietzsche, Opere 1882/1895, Roma, Newton Compton, 1993.
CI Crepuscolo degli idoli, in questo volume.
EH Ecce Homo, in questo volume.
NF1 Nachgelassene Fragmente Herbst 1884 - Herbst 1885.
NF2 Nachgelassene Fragmente Herbst 1885 - Herbst 1887.
NF3 Nachgelassene Fragmente Anfang 1888 bis Anfang Januar 1889.
FP Frammenti postumi 1884/1885.
1
K. Löwith, Nietzsches Philosophie der ewigen Wiederkehr des Gleichen, Berlin, 1935.
2
F. Nietzsche, Werke in drei Banden, hrsg. von K. Schlechta, München, 1956.
3
OFN.
4
«Solo dove c'è vita c'è anche volontà: ma non volontà di vita, bensì - così t'insegno - volontà di potenza!
Molte cose per l'essere vivente valgono più della vita; ma nel valutare stesso si manifesta - la volontà di potenza!» Za, p. 291
(KGA VI 1, p. 145).
5
UT, pp. 518-519 (KGA IV 2, pp. 14-15).
6
G. Colli, Scritti su Nietzsche, Milano, 1980, p. 165.
7
G. Colli, op. cit., p. 170.
8
G. Colli, op. cit., p. 171.
9
G. Colli, op. cit., p. 197.
10
G. Colli, op. cit., p. 172.
11
F. Masini, Lo scriba del caos. Interpretazione di Nietzsche, Bologna, 1978, p. 15.
12
Ibid.
13
F. Masini, «Un mondo "fluido"». Introduzione a F. Nietzsche, «Al di là del bene e del male», in Opere 1882/1895, Roma,
Newton Compton, 1993, p. 422.
14 F. Masini, op. cit., p. 11-12. «La presunta teoria nietzscheana di un "sistema" della volontà di potenza è dunque solo una
commedia di chi ormai concepisce la sua stessa filosofia come teatro: "teatro di mimi dalle scene multiple, fuggevoli e
istantanee, dove i gesti, senza vedersi, si fanno segno" [M. Foucault, «Theatrum Philosophicum», introduzione a G. Deleuze,
Differenza e ripetizione, tr. it. Bologna, 1971, p. XXIV]. Del resto la "commedia" si adatta perfettamente al genealogista delle
"verità" che la volontà di potenza si è andata costruendo nella lunga tessitura storica dei suoi inganni, dei suoi mondi dissimulati o
rovesciati, assumendo la volontà del nulla come volontà dell'essere, scambiando i ruoli e cristallizzando alla fine in due sfere
separate un "mondo reale" e un mondo "apparente" (...). Questo "genealogista" è ancora troppo fedele alla sua diffidenza per
ogni dicotomia assiologica e ontologico-metafisica per dare alla volontà di verità un fondamento che sia qualcosa di diverso
dall'illusione». Ibid.
15 ABM, p. 460 (KGA VI 2, p. 54).
16 P. Klossowski, Nietzsche et le cercle vicieux, Paris, 1969, p. 323.
17 «Der Wille zur Macht. Versuch einer neuen Auslegung alles Geschehens». NF1, KGA VII 3, p. 349; FP, OFN VII 3, p. 303.
18 Sul concetto di ricezione e sulla rezeptionsästhetische Theorie cfr. H. R. Jauss, Literaturgeschichte als Provocation,
Frankfurt a.M., 1970; dello stesso autore Kleine Apologie der ästhetischen Erfahrung, Konstanz, 1972, e H. Kìnkler,