Page 86 - Nietzsche - L'Anticristo, Crepuscolo degli idoli, Ecce Homo
P. 86
Prefazione
Conservare la propria serenità in una faccenda fosca e di smisurata responsabilità non è
abilità da poco: eppure, che cosa sarebbe più necessario della serenità? Nulla riesce, se la
baldanza non vi ha la sua parte. Solo un eccesso di forza è la dimostrazione della forza. - Una
trasvalutazione di tutti i valori, questo interrogativo così oscuro, così immane da gettar
ombra su colui che lo pone - avere per destino un tale compito costringe a ogni istante a
correre al sole, a scuotersi di dosso una serietà divenuta pesante, troppo pesante. Ogni mezzo
è buono a questo scopo, ogni «caso» è un caso fortunato. Soprattutto la guerra. La guerra è
sempre stata la grande saggezza di tutti gli spiriti divenuti troppo interiori, troppo profondi;
persino nella ferita v'è ancora una forza risanatrice. Da molto tempo il mio motto preferito è
un detto, la cui origine tengo celata alla curiosità erudita:
increscunt animi, virescit volnere virtus.
Un'altra guarigione, da me talvolta ancor più desiderata, è nell'auscultare gli idoli... Al
mondo ci sono più idoli che realtà: è questo il mio «cattivo sguardo» per questo mondo, e
questo è anche il mio «cattivo orecchio»... Porre qui, per una volta, domande col martello e,
forse, udire per risposta quel famoso suono cupo che parla di visceri enfiati - che delizia per
uno che, dietro le orecchie, ha ancora altre orecchie - per me vecchio psicologo e
acchiappatopi, davanti a cui deve trovar voce proprio ciò che vorrebbe restare in silenzio...
Anche questo scritto - il titolo lo dice - è soprattutto una ricreazione, una macchia di sole,
un balzo nell'ozio di uno psicologo. Forse anche una nuova guerra? E si presta forse orecchio
a nuovi idoli?... Questo piccolo scritto è una grande dichiarazione di guerra; e per quanto
riguarda l'auscultare gli idoli, stavolta non sono idoli del nostro tempo, ma idoli eterni, ad
esser qui toccati col martello come con un diapason - non esistono idoli più antichi, più
convinti, più boriosi di questi... E neppure più vuoti... Ciò non impedisce che siano i più
creduti; si dice anche, soprattutto nel caso più nobile, che non siano niente affatto idoli...
FRIEDRICH NIETZSCHE
Torino, 30 settembre 1888, giorno in cui fu terminato il primo libro della Trasvalutazione di tutti i valori.