Page 186 - Nietzsche - L'Anticristo, Crepuscolo degli idoli, Ecce Homo
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conoscere  le  femminette?  Fa  parte  della  mia  dote  dionisiaca.  Chissà?  Forse  sono  il  primo

      psicologo  dell'Eterno  Femminino.  Mi  amano  tutte  -  una  vecchia  storia:  escluse  le  femmine
      fallite, le «emancipate» a cui manca la capacità di fare bambini - Per fortuna non ho intenzione
      di farmi sbranare: la donna perfetta sbrana quando ama... Conosco queste amabili Menadi...
      Ah,  che  pericolosa,  strisciante,  sotterranea  piccola  belva!  E  con  tutto  ciò  piacevole!  Una
      piccola donna che insegue la sua vendetta manderebbe all'aria anche il destino - La donna è
      indicibilmente più cattiva dell'uomo, e più intelligente; la bontà nella donna è già una forma di
      degenerazione... In fondo a tutte le cosiddette «anime belle» c'è un malessere fisiologico - non

      voglio  dire  tutto,  altrimenti  diventerei  medi-cinico.  La  lotta  per  l'uguaglianza  dei  diritti  è
      addirittura  un  sintomo  di  malattia:  ogni  medico  lo  sa.  -  La  donna,  quanto  più  è  donna,  si
      difende a pugni e calci contro i diritti in generale: lo stato di natura, l'eterna guerra - tra i
      sessi e la pone di gran lunga al primo posto. - Si è saputo comprendere la mia definizione di
      amore? è l'unica che sia degna di un filosofo - Amore - nei suoi mezzi, la guerra; nel suo
      fondo, l'odio mortale tra i sessi... Qualcuno ha udito la mia risposta alla domanda: come si

      cura, come si «redime» una donna? Le si fa fare un bambino. La donna ha bisogno di bambini,
      l'uomo è sempre soltanto strumento: così parlò Zarathustra. «Emancipazione della donna» - è
      l'odio  istintivo  della  donna  mancata,  cioè  inidonea  alla  procreazione,  verso  la  donna
      realizzata, - la lotta contro l'«uomo» è sempre soltanto strumento, pretesto, tattica. Mentre si
      innalzano, rispetto alla donna, a «donna in sé», a «donna superiore», a «idealista», vogliono
      abbassare  la  condizione  generale  della  donna;  non  c'è  mezzo  più  sicuro  della  cultura
      ginnasiale, i pantaloni e i diritti politici della mandria. In fondo le donne emancipate sono le

      anarchiche nel mondo dell'Eterno Femminino, quelle finite male, il cui istinto più basso è la
      vendetta...  Un'intera  categoria  dell'«idealismo»  più  maligno  -  che  d'altra  parte  si  presenta
      anche tra gli uomini, ad esempio in Henrik Ibsen, questa tipica vecchia zitella - ha lo scopo di
      contaminare la buona coscienza, la natura, nell'amore sessuale... E per non lasciare il minimo
      dubbio  sulle  mie  convinzioni,  rigide  quanto  oneste,  a  questo  proposito,  voglio  comunicare

      ancora  una  proposizione  del  mio  codice  morale  contro  il  vizio:  sotto  il  termine  vizio  io
      combatto  ogni  sorta  di  contronatura  o,  se  si  amano  le  belle  parole,  di  idealismo.  La
      proposizione dice: «Predicare la castità è un palese incitamento alla contronatura. Disprezzare
      la vita sessuale, insudiciarla con il concetto di "impurità" è un delitto contro la vita stessa, - è
      il vero peccato contro lo spirito santo della vita». -

      6.
         Per dare un'idea delle mie qualità di psicologo, prendo un curioso brano di psicologia che

      compare in Al di là del bene e del male, - proibisco del resto ogni congettura riguardo alla
      persona che descrivo in questo punto. «Il genio del cuore, come lo ha quel grande occulto, il
      dio tentatore e l'innato acchiappatopi delle coscienze, la cui voce sa scendere fino agli inferi
      di  ogni  anima,  che  non  dice  una  parola,  non  lancia  uno  sguardo  nel  quale  non  ci  sia
      un'attenzione e una piega di seduzione, la cui maestria consiste nel saper apparire - e non ciò

      che è, ma ciò che per coloro che lo seguono è uno stimolo in più per stringersi sempre più
      vicini a lui, per seguirlo sempre più intimamente e sempre più a fondo... Il genio del cuore,
      che fa tacere ogni suono troppo alto e ogni compiacimento di sé e che insegna ad ascoltare,
      che leviga le anime scabre e dà loro da gustare una nuova esigenza, - giacere in silenzio, come
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