Page 165 - Nietzsche - L'Anticristo, Crepuscolo degli idoli, Ecce Homo
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3.
Considero un grande privilegio aver avuto un tale padre: i contadini davanti ai quali
predicava - poiché egli era stato pastore, negli ultimi anni, dopo aver vissuto alcuni anni alla
corte di Altenburg - dicevano che un angelo avrebbe dovuto assomigliargli. - E qui tocco il
problema della razza. Io sono un nobiluomo polacco pur sang, in cui non c'è neppure una
goccia di sangue cattivo e tantomeno di sangue tedesco. Se cerco la più profonda antitesi di
me stesso, l'incalcolabile volgarità degli istinti, trovo sempre mia madre e mia sorella, -
credermi imparentato con una tale canaille sarebbe una bestemmia contro la mia divinità. Il
trattamento che ricevo, fino a questo momento, da parte di mia madre e di mia sorella m'ispira
un indicibile orrore: qui è all'opera una perfetta macchina infernale, con infallibile sicurezza
sul momento in cui si può ferire a sangue - nei miei momenti più alti... perché allora manca
ogni forza per difendersi contro questo velenoso vermicaio... La contiguità fisiologica rende
possibile una tale disharmonia praestabilita... Ma io confesso che l'obiezione più profonda
contro l'«eterno ritorno», il mio pensiero propriamente abissale, sono sempre la madre e la
sorella. - Ma anche come polacco io sono un terribile atavismo. Bisognerebbe risalire i
secoli, per trovare questa razza, la più nobile che mai ci sia stata sulla terra, con la purezza
d'istinto con la quale io la rappresento. Io ho contro tutto ciò che oggi si chiama noblesse, un
sovrano sentimento di distinzione - non accorderei al giovane imperatore tedesco l'onore di
essere il mio cocchiere. C'è un unico caso nel quale riconosco un mio uguale - lo confesso con
profonda gratitudine. La signora Cosima Wagner è di gran lunga la natura più nobile; e, per
non tacere nulla, dirò che Richard Wagner è stato l'uomo di gran lunga più affine a me... Il
resto è silenzio... tutti i concetti dominanti sui gradi di parentela sono un controsenso
fisiologico, che non può essere superato. Il papa ha ancor oggi commercio con questo
controsenso. Si è apparentati meno di tutti con i propri genitori: sarebbe il segno estremo
della volgarità essere apparentati con i propri genitori. L'origine delle nature più elevate
risale infinitamente più indietro, per arrivare ad esse si è dovuto raccogliere, accumulare,
risparmiare per un tempo lunghissimo. I grandi individui sono i più antichi: non lo capisco,
ma Giulio Cesare potrebbe essere mio padre - oppure Alessandro, questo Dioniso vivente...
Nell'attimo in cui scrivo tutto questo, la posta mi porta una testa di Dioniso...
4.
Non ho mai compreso l'arte di prevenire gli altri contro me stesso - devo anche ciò al mio
incomparabile padre - anche quando questo sarebbe stato per me di grande importanza. Anzi,
per quanto anticristiano possa sembrare, non sono neppure io prevenuto contro me stesso. Si
può rigirare la mia vita in ogni senso, non vi si troverà, ad eccezione di un unico caso, traccia
alcuna del fatto che qualcuno abbia avuto cattive intenzioni nei miei confronti, - troppe tracce
forse, invece, di buone intenzioni... Perfino le mie esperienze con persone con le quali
chiunque fa esperienze negative, parlano, senza eccezione, a loro favore; io addomestico gli
orsi, induco i pagliacci a comportarsi decentemente. Nei sette anni durante i quali ho insegnato
greco nella classe superiore del Pädagogium di Basilea, non ho avuto alcuna occasione per
infliggere una punizione; i più pigri erano diligenti con me. Sono sempre all'altezza del caso;
devo essere impreparato per poter essere padrone di me stesso. Qualunque sia lo strumento,