Page 146 - Nietzsche - L'Anticristo, Crepuscolo degli idoli, Ecce Homo
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Nietzsche  non  ha  potuto  però  essere  di  persona  lo  stratega:  al  termine  di  quell'autunno

      torinese  così  ricco,  la  cui  luce  è  sempre  sullo  sfondo  della  propria  autobiografia,  il  9
      gennaio 1889 Nietzsche viene condotto via demente da Torino, accompagnato dall'amico
      Franz Overbeck. La follia che concludeva così drammaticamente il breve arco di una vita e
      di  un'opera  così  nuova  e  problematica  avrebbe  acquistato  un  significato  emblematico  di
      tutta una storia culturale - si pensi al Doktor Faustus di Thomas Mann -, ma avrebbe pesato
      moltissimo sulla lettura e sulla stessa edizione delle ultime opere nietzscheane. Ecce homo
      fu  pubblicato  per  la  prima  volta  solo  nel  1908,  sotto  la  particolare  «censura»  dell'ex-

      Archivio  Nietzsche  e  in  particolare  di  Elisabeth  Förster-Nietzsche,  la  sorella  così
      duramente colpita nella versione originale dell'opera; l'Anticristo era già stato pubblicato
      tredici anni prima, nel 1895, mentre nel 1906 l'ex-Archivio Nietzsche aveva pubblicato la
      «sua» edizione della Volontà di potenza, considerata come lopera principale e il centro di
      tutto il sistema filosofico che Nietzsche non sarebbe riuscito a compiere, rispetto alla quale
      tutte le opere successive allo Zarathustra dovevano considerarsi solo frammenti; la vita di

      Nietzsche infine era stata già conosciuta attraverso la voluminosa biografia composta dalla
      sorella.
         Contemporaneamente,  a  partire  dall'ultimo  decennio  del  XIX  secolo,  il  pensiero
      nietzscheano era uscito dalla ristrettissima cerchia dei suoi estimatori e aveva cominciato a
      diffondersi  progressivamente  in  tutta  la  cultura  europea.  Anche  senza  raggiungere  le
      progettate tirature, e forse senza rappresentare un «destino», Nietzsche sarebbe comunque
      diventato non solo una tappa obbligata di ogni itinerario intellettuale, ma anche uno di

      quei  «grandi  nomi»  su  cui  si  stratificano  le  più  diverse  incrostazioni  della  «storia»,  un
      «catalizzatore» di molteplici tensioni politico-spirituali che ancora oggi non sembrano del
      tutto risolte. Proprio per questo, una lettura di Nietzsche, e in particolare di un'opera così
      «compromessa» come Ecce homo, costringe a un'operazione preliminare di «restauro». Da
      una parte si tratta di evitare ogni interpolazione tra l'opera di Nietzsche e la storia della

      Nietzsche- Rezeption, quel corto circuito mentale, così facile a scattare, che da Nietzsche
      riporta immediatamente alla storia successiva. «Chi ha creduto di aver compreso qualcosa
      di me si è costruito, usando me, qualcosa a sua immagine - non di rado un mio opposto, per
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      esempio  un  "idealista"» :  quest'esperienza  fatta  da  Nietzsche  stesso  a  proposito  delle
      interpretazioni date del «superuomo» si è indubbiamente più volte ripetuta anche con altre
      «parole»  della  sua  opera.  Ancora  oggi  ad  esempio  Nietzsche  passa  per  un  profeta  del

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      vitalismo bellicista : eppure, a rileggere le pagine di Ecce homo sulla guerra, una «guerra
      senza polvere da sparo e senza fumo, senza atteggiamenti bellicosi, senza pathos e  senza
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      membra  slogate» ,  si  potrà  facilmente  comprendere  quali  colossali  equivoci  e
      fraintendimenti  siano  spesso  avvenuti  nel  leggere  Nietzsche.  Certamente  anche  questi
      equivoci devono essere tenuti presenti nel valutare il pensiero nietzscheano: ma identificare
      questo  con  quelli  non  serve  né  a  comprendere  Nietzsche  né  tantomeno  a  comprendere
      perché  determinati  «slogans»  siano  stati  estrapolati  dal  contesto  della  sua  opera  e
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      utilizzati anche nel processo di formazione dell'ideologia del terzo Reich . Una non meno
      importante  operazione  di  restauro  riguarda  d'altra  parte  la  lettura  di  Ecce  homo  nel
      contesto  di  tutto  il  decorso  dell'opera  nietzscheana,  senza  quindi  considerarla
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