Page 67 - Keplero. Una biografia scientifica
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accontenta di un modello non identico, ma sufficientemente
simile per esprimere un’intima relazione tra la struttura dei cieli
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e quella della musica . Gli archetipi su cui il Creatore si è basato
per costruire l’universo, che vengono colti dalla ragione di un
astronomo che ne studia le proprietà, sono gli stessi che
regolano il mondo della musica, provocando piacere nell’anima
di chi ascolta una melodia. Nasce così l’unico modello musicale
che nella storia ha saputo giustificare non solo le consonanze
degli antichi (quarta, quinta e ottava), ma anche quelle ormai
diffuse in epoca di Rivoluzione scientifica (terze e seste): un
modello basato non sui poliedri ma sui poligoni regolari.
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Lo si trova descritto già in alcune lettere scritte nel 1599 , e in
seguito costituirà uno degli ingredienti fondamentali di un altro
capolavoro, l’Harmonice mundi, opera che Keplero stesso
definirà come il vero completamento del Mysterium
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cosmographicum . Nell’Harmonice avrà risposta anche la terza
domanda che animava l’Introduzione del Mysterium: perché i
pianeti hanno determinate velocità? Già nel testo del 1596
Keplero aveva cercato di trovare una legge che legasse le
distanze al moto, ma sarà solo nel 1619, data in cui vedrà la luce
l’Harmonice, che Keplero arriverà a una risposta per lui
soddisfacente e, come vedremo, in stretta relazione con la
musica. Sarà proprio questa strada che lo porterà alla scoperta
della sua terza legge.