Page 165 - Keplero. Una biografia scientifica
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presume non solo una mente intelligente, ma anche una certa

                prontezza intellettuale e un incredibile desiderio di apprendere

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                le cause delle cose» .
                   Keplero  impiegò  solo  due  mesi  per  redigere  l’intero

                capolavoro; a settembre lo presentò al principe elettore Ernst di

                Colonia ma, per un evento fortuito, alcuni problemi legati alla

                stampa ritardarono di molto l’uscita dell’opera. La circostanza si
                rivelò,  almeno  in  questo  caso,  benevola,  perché  nel  frattempo

                Galileo  aveva  ottenuto  un  nuovo  risultato,  prezioso  al  fine  di

                distruggere l’immagine geocentrica del cosmo: aveva osservato

                le fasi di Venere. Secondo l’uso dell’epoca, Galileo «brevettò» la

                propria scoperta diffondendo in tutta Europa un anagramma, la

                cui soluzione custodiva la chiave delle proprie osservazioni. Per

                molti mesi i più noti astronomi cercarono invano il significato

                dell’enigma.  A  quei  tempi  esistevano  solo  due  metodi  per

                certificare la priorità di una scoperta: far recapitare una lettera a

                figure  di  riferimento  nel  panorama  culturale,  come  era,  per

                esempio, il frate minore Marin Mersenne a Parigi; oppure celare
                la  scoperta  dietro  un  anagramma  o  un  acronimo,  la  cui

                soluzione  veniva  data  a  tempo  debito.  Galileo,  prima  di

                sciogliere  l’enigma  dell’anagramma,  lasciò  passare  appunto

                diversi  mesi,  nei  quali  Keplero  tentò  più  volte  di  arrivare  alla

                soluzione  corretta,  ottenendo  invece  una  frase  che  rivelava  la

                scoperta di immaginari satelliti di Marte. Finalmente, il primo

                gennaio del 1611 Galilei svelò l’arcano: anche Venere, come la

                Luna,  presentava  fasi  differenti.  La  Dioptrice  non  era  ancora

                stata  stampata,  e  nell’Introduzione  Keplero  ebbe  modo  di

                aggiungere una spiegazione della rilevanza per l’astronomia di

                tale  osservazione:  dopo  la  descrizione  galileiana  delle  fasi  di
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