Page 109 - Keplero. Una biografia scientifica
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Si  tratta  di  segmenti  sempre  minori  dei  precedenti  (i  raggi

                costituiscono in pratica l’ipotenusa di triangoli rettangoli di cui

                le altezze diametrali sono i cateti), così che l’area sottesa dalla

                nuova  curva  congiungente  tutti  i  vertici  dei  segmenti,

                AQRBSLA,  è  effettivamente  minore  di  quella  della  prima
                concoide; di più, Keplero ci dice che è proprio coincidente con

                l’area del rettangolo di partenza, e quindi con l’area del cerchio.

                Mentre  scrive  queste  pagine,  applicare  quella  che  noi

                chiamiamo «legge delle aree», cioè sostenere che il tempo in cui

                un  pianeta  percorre  un  dato  tratto  è  proporzionale  all’area

                spazzata dal raggio vettore, per Keplero equivale a compiere una

                brutale  approssimazione.  Difatti,  tale  area  corrisponde  all’area

                sottesa  da  AQRBSLA,  che  è  somma  di  segmenti

                «geometricamente  significanti»,  le  altezze  diametrali,  ma  non

                alla «somma di tutti i raggi vettori» che partono dal Sole fisico,

                come previsto dalla fondamentale ipotesi fisica. Egli accetta una
                simile approssimazione confidando che un «qualche geometra»

                sappia  calcolare  l’entità  dell’errore  commesso.  Solo  così  egli

                potrebbe  rinormalizzare  l’area  approssimata  e  trovare  una

                proporzione esatta.

                   Keplero si stupisce di come le misure siano in ottimo accordo

                con  quella  che  considera  una  semplice  approssimazione,

                osservando come solo un miracolo possa permettere che i due

                compromessi  che  ha  accettato,  considerare  l’orbita  un  cerchio

                perfetto – seppur eccentrico – e prendere le altezze al posto dei

                raggi vettori, si compensino a vicenda.

                   In seguito Keplero scoprirà la vera forma dell’orbita, e vedrà
                con  altri  occhi  questa  incredibile  coincidenza.  Difatti,  se

                immaginiamo di centrare le altezze diametrali tutte sul Sole vero
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