Page 103 - Keplero. Una biografia scientifica
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dell’universo,  sono  iscritte  in  quest’ordine,  contribuiscono  a

                comporre quest’ordine, e sono, in quanto razionali, conoscibili

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                attraverso la ragione» .
                   Tornando  alla  ricerca  di  Keplero,  abbandonata  l’idea  di

                sommare  di  volta  in  volta  i  raggi  vettore  compresi  nel  tratto

                percorso, lo studioso decide di intraprendere una nuova strada.

                Difatti,  poiché  i  raggi  variano  con  continuità,  Keplero  ne
                dovrebbe considerare un numero infinito. Egli decide invece di

                applicare  all’orbita  un  metodo  analogo  a  quello  con  cui

                Archimede, nel De sphaera et cilindro, aveva saputo ricavare il

                valore dell’area di un cerchio.

                   L’orbita allora è assimilata a un cerchio concentrico nel Sole,

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                suddiviso  in  360  parti  eguali  «infinitesime» ;  ciascun  piccolo
                arco  di  circonferenza,  ovvero  l’unità  di  percorso,  viene

                approssimato  a  un  segmento  s  e  il  settore  circolare  a  un

                triangolo, di cui l’area risulta essere (r . s)/2, dal momento che il

                raggio r è perpendicolare a s. Poiché le unità di traiettoria sono

                costanti, l’area di ogni triangolino è direttamente proporzionale

                al raggio vettore r corrispondente.

                   Per  percorrere  l’equivalente  di  n  unità  di  percorso  è
                necessario un tempo, un «ritardo», che è somma degli n raggi

                vettori  corrispondenti,  e  risulta  quindi  proporzionale  alla

                somma  delle  aree  dei  triangolini.  Allo  spazio  percorso

                corrisponde un tempo proporzionale a un’area, che nel caso del

                cerchio coincide con l’area sottesa dal tragitto stesso.

                   Keplero  presenta  ora  al  suo  lettore  una  figura,  in  cui

                immagina di «srotolare» in un segmento la circonferenza CC´,

                dove  la  lettera  primata  indica  il  punto  a  cui  il  pianeta  giunge

                dopo  un’intera  rivoluzione,  e  che  coincide  con  il  punto  di
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