Page 102 - Keplero. Una biografia scientifica
P. 102

percorrere quel tratto. Sembra quindi sufficiente costruire una

                tavola  con  tutti  i  tempi  corrispondenti  alle  360  particelle

                minime. A questo punto, però, Keplero si ferma: dichiara che

                seguire  questo  metodo,  ogni  volta  che  si  deve  prevedere  lo

                spostamento  di  un  pianeta,  è  una  «operazione  meccanica  e
                           60
                tediosa» , e decide di trovare una scorciatoia.

                   Si  tratta  di  un  passaggio  cruciale,  che  mette  in  luce  la
                modernità scientifica di Keplero. Un libro pieno di tavole può

                apparire noioso al lettore del XXI secolo, ma costituisce la norma

                nelle opere astronomiche che Keplero utilizza quotidianamente.

                Ricca di tavole è la stessa Astronomia nova, come pure lo era il

                De  revolutionibus.  L’intolleranza  verso  un  procedimento

                meccanico, a favore della comprensione di un principio fisico,

                rivela una mentalità che si sta trasformando radicalmente. Una

                ventina  di  anni  più  tardi,  nel  Novum  organum,  Francesco

                Bacone  espliciterà  l’esigenza  di  individuare  quelle  che  egli

                chiamerà le «forme», ovvero i principî che regolano i fenomeni

                della natura. Si tratterà però ancora di categorie qualitative, non
                di «regole» con una precisa struttura matematica: per le prime

                vere e proprie «leggi» scientifiche bisognerà attendere l’opera di

                Robert Boyle o di Isaac Newton. Sempre in quegli anni, accanto

                all’enunciazione  delle  «leggi  della  natura»,  nell’ambito  della

                filosofia morale vedranno la luce le prime importanti opere sulle

                cosiddette  «leggi  di  natura»,  per  merito  di  Thomas  Hobbes  e

                John Locke. Si tratta in effetti di una esigenza di ampio respiro,

                come  sottolinea  una  considerazione  di  Norberto  Bobbio:

                «All’inizio dell’età moderna, quando la natura viene intesa come

                l’ordine  razionale  dell’universo,  per  diritto  naturale  si  intende

                l’insieme delle leggi della condotta umana che, al pari delle leggi
   97   98   99   100   101   102   103   104   105   106   107