Page 422 - Galileo. Scienziato e umanista.
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Quando non parlano di filosofia o non si lodano l’uno con
l’altro, Salviati e Sagredo trattano Simplicio come lo stolto di
un dialogo socratico, ricavandone le dimostrazioni che loro
stessi gli avevano messo in bocca, trattandolo con
condiscendenza quando riesce («vi sete dimostrato mezo
geometra») e insultandolo quando fallisce («quando voi aveste
badato a un tal effetto, non vi verrebbe ora in pensiero di produr
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simil vanità») . Il pover’uomo è male equipaggiato, né ha
speranza di recuperare. «Ma quando si lasci Aristotile, chi ne ha
da essere scorta nella filosofia? nominate voi qualche autore».
Proposta eccellente: senza testi a disposizione da dove inizia il
ricercatore? Salviati non ha una risposta da dare, e offre invece
una falsa dicotomia: «[è] impossibile che l’una delle due
proposizioni contradittorie non sia vera e l’altra falsa».
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Simplicio – è una mente semplice, del resto – si adegua . Ora,
quando Salviati dimostra che Tolomeo e Aristotele si sbagliano,
dato che si oppongono all’eliocentrismo, segue necessariamente
che Copernico ha ragione.
La seconda giornata si chiude in modo noioso, rispondendo a
tre anticopernicani di cui Simplicio legge a voce alta le
argomentazioni. I vecchi peccatori sono Chiaramonti, Scheiner
e Johann Georg Locher, un allievo di Scheiner. Scheiner e
Locher avevano osservato che se delle pietre in caduta sulla
Terra dalla sfera della Luna partecipassero anche della rotazione
ipotetica della Terra, dovrebbero seguire una traiettoria a spirale
di complessità diversa, a seconda dalla loro distanza angolare
dall’equatore. Lo stesso doveva valere per gli uccelli: perché
riescano a rimanere sospesi sopra i loro nidi o riescano a
piombare sulle loro prede, dovrebbero volare seguendo
traiettorie acrobatiche di una complessità sbalorditiva: un
disegno impressionante, sul quale Sagredo e Salviati esercitano
il proprio sarcasmo, rappresenta un quotidiano traffico aereo:
uccelli, palle e una lumaca (cibo per uccelli?) verso il basso,
razzi, fuochi d’artificio e cannonate verso l’alto (fig. 7.4), tutti