Page 246 - Galileo. Scienziato e umanista.
P. 246

perché  riflettono  la  luce  del  Sole;  Venere,  dato  che  non
                                                                                54
                presentava fasi, doveva avere una luce propria .
                    La  nostra  Luna  era  un  caso  a  parte,  a  causa  di  una  tenue
                brillantezza  delle  sue  regioni  oscure  che  si  osservano  intorno

                alla Luna nuova. Gli astronomi dibattevano se tale brillantezza
                derivasse dalla luce del Sole che filtrava attraverso il corpo della

                Luna, da una luce propria della Luna, oppure dalla luce del Sole

                riflessa  dalla  superficie  della  Terra.  Galileo  fece  propria
                quest’ultima alternativa e ne scrisse come se l’avesse proposta
                              55
                lui  stesso .  Molti  astronomi  avevano  già  collegato  questa
                brillantezza della Luna allo splendore della Terra, in particolare

                                                                    56
                Keplero  e  il  suo  maestro  Mästlin .  E  Sarpi  aveva  risolto
                                                       57
                l’enigma ben prima di loro : la teoria rendeva la Luna simile
                alla Terra privandola di una luce propria, e la Terra simile alla
                Luna  in  quanto  anch’essa  brillava  di  luce  riflessa.  Anche

                Galileo negava che i pianeti avessero una luce propria; questo
                suggerí il sillogismo fallace: i pianeti non scintillano, le stelline

                                                                                 58
                non scintillano, dunque le stelline sono pianeti .
                    Il  30  gennaio  1610  Galileo  informò  Vinta  di  trovarsi  a

                Venezia per stampare il proprio resoconto delle meraviglie che
                Dio si era degnato di rivelargli, delle quali la maggiore erano

                «quattro pianeti di nuovo [che] si muovono intorno ad un’altra

                stella  molto  grande,  non  altrimenti  che  si  muovino  Venere  et
                Mercurio, et per avventura li altri pianeti conosciuti, intorno al

                sole».  Si  sentiva  sufficientemente  libero  dai  suoi  impegni  nei
                confronti della Repubblica da inviare anche un telescopio con

                cui le loro altezze potevano vedere le meraviglie che lui aveva
                            59
                scoperto .  Le  loro  altezze  espressero  il  proprio  entusiasmo.
                Galileo scrisse di nuovo a Vinta, in forma strettamente riservata,
                che  avrebbe  colto  l’occasione  –  la  prima  da  quando  Augusto

                aveva  dato  il  nome  di  Cesare  a  una  stella,  che  si  sarebbe  poi
                rivelata essere una cometa – per promuovere i suoi patroni nei

                      60
                cieli . Potrebbe Vinta suggerire, per cortesia, se alla situazione
                si  adattasse  meglio  pianeti  cosmici  o  medicea  sydera?  Vinta
   241   242   243   244   245   246   247   248   249   250   251