Page 244 - Galileo. Scienziato e umanista.
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olandesi. Ma se da Mula ispirò effettivamente il lavoro di
Galileo nel gennaio del 1610, il suo intervento non fa altro che
rendere il lavoro successivo di Galileo ancora piú straordinario
e ammirevole: soltanto lui avrebbe riconosciuto nelle stelline
osservate da Mula i costituenti di un sistema solare in miniatura.
Per far questo ci vollero un talento e una dedizione immensi – o,
come spiegò lo stesso Glorioso, «la prudenza e l’industria dei
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fiorentini» .
Possiamo seguire questa prudenza e questa industria giorno
per giorno attraverso i disegni di Galileo relativi alle mutevoli
configurazioni di Giove e delle stelline. La tripletta osservata il
7 gennaio si divideva in due stelline a est e in una a ovest del
pianeta (fig. 5.4a); il giorno 8 il pianeta si presentava a est di
tutte e tre le stelline (fig. 5.4b). Galileo concluse che le tavole
utilizzate normalmente sbagliavano ad attribuire ancora a Giove
un moto retrogrado, dato che si era evidentemente spostato
verso est rispetto alle tre stelline, che egli considerava
ovviamente fisse, come tutte le altre stelle. Il 9 gennaio si
aspettava di trovare Giove ancora piú a est rispetto a esse, ma le
nubi velarono la scena; il 10 fu stupefatto di osservare il pianeta
a ovest della configurazione, con soltanto due delle stelline in
evidenza (fig. 5.4c). Il giorno 12 se ne vedevano di nuovo tre,
come nella figura 5.4a. Un’alterazione cosí veloce del moto
diretto e di quello retrogrado non poteva avere luogo, né nel
sistema tolemaico né in quello copernicano. Galileo concluse
che le stelline accompagnassero Giove nei suoi giri, compiendo
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coi propri moti una sorta di complicato minuetto .
Figura 5.4.
Le stelline di Giove cosí come apparvero a Galileo all’inizio di gennaio del 1610.