Page 123 - Galileo. Scienziato e umanista.
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su sé stessa occupando sempre la medesima posizione, perché in
questo caso gli uccelli non riuscirebbero a starle dietro, gli
edifici crollerebbero e gli oggetti non cadrebbero verticalmente.
Non aveva detto Moletti che il quadro prospettato da Copernico
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è una «chimera fra tutte le chimere chimerissima» ? Per
concludere la propria argomentazione, Galileo osservò che un
sasso fatto cadere dalla cima dell’albero di una nave in
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movimento colpisce il ponte verso poppa . Una dimostrazione
piuttosto flessibile, come vedremo!
Dopo aver messo la Terra a riposo Galileo abbandonò
argomenti appartenenti alla filosofia naturale per preparare i
temi utili che ci si aspettava insegnasse: le definizioni dei cerchi
sulla sfera (equatore, eclittica, orizzonte, meridiano), le
coordinate (latitudine e longitudine celesti), i climi (le fasce
comprese tra le latitudini i cui giorni piú lunghi differiscono di
mezz’ora), le cause delle eclissi e la precessione degli equinozi,
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l’argomento piú avanzato dei suoi corsi . Sebbene fosse utile
per un primo orientamento, la Sfera insegnata da Galileo stava
allo stato dell’arte dell’astronomia del suo tempo come la fisica
per poeti sta alla teoria delle stringhe ai giorni nostri.
Un’accurata previsione della posizione dei pianeti richiedeva un
apparato matematico che traduceva in termini geometrici due
fatti di capitale importanza, sconosciuti nel 1600: ogni pianeta
percorre un’ellisse di cui il Sole occupa uno dei fuochi; e lo fa a
una velocità variabile, tale che la linea retta che congiunge il
Sole ai pianeti spazza uguali segmenti di ellisse in tempi uguali.
Tale sgraziata affermazione, che contiene le scoperte annunciate
da Keplero nel 1609, può risultare piú chiara alla luce della
figura 3.1, dove l’orbita ΠP P … A centrata in C contiene il
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Sole nel fuoco S (l’altro fuoco, X, non è libero). La «legge delle
aree» di Keplero impone che il pianeta si muova lungo la
propria orbita con una velocità variabile, tale che, se le aree
ΠSP , P SP , … P SA sono uguali, il pianeta impiega intervalli
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