Page 67 - Piergiorgio Odifreddi - Hai vinto, Galileo! La vita, il pensiero, il dibattito su scienza e fede.
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Benedetto Castelli sul rapporto tra fede e scienza, nel
1616 il primo ammonimento del Sant’Uffizio, nel
1623 la pubblicazione del Saggiatore, nel 1632 quella
del Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo,
nel 1633 il processo di fronte all’Inquisizione e
l’abiura, nel 1638 la pubblicazione dei Discorsi sopra
due nuove scienze, e l’8 gennaio 1642 la morte (nello
stesso anno in cui, il giorno di Natale, nacque
Newton).
Non essendogli mai stata revocata la condanna
perpetua inflitta dal Sant’Uffizio, il più grande
scienziato italiano non ricevette esequie ufficiali. In
seguito alle pressioni dell’Inquisizione sul granduca
di Toscana, nessun monumento fu eretto per
commemorarlo e la sua salma fu occultata in uno
stanzino sotto il campanile di Santa Croce a Firenze.
Bisognò attendere quasi un secolo, il 12 marzo 1737,
perché le spoglie fossero traslate nella chiesa, dopo
un assurdo prelevamento di alcune «reliquie»
profane, tra cui un dito e una vertebra (oggi
«venerate», rispettivamente, al Museo di Storia della
Scienza di Firenze e all’Università di Padova).
Da allora Galileo riposa in uno dei famosi Sepolcri
cantati dal Foscolo. Più precisamente (159-63):
... [nell’arca] di chi vide
sotto l’etereo padiglion rotarsi
più mondi, e il Sole irradiarli immoto,
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