Page 60 - Piergiorgio Odifreddi - Hai vinto, Galileo! La vita, il pensiero, il dibattito su scienza e fede.
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e l’altra del 4 agosto a Keplero, nella quale in
particolare si legge:
Già da molti anni ho aderito alla teoria copernicana,
anche perché, partendo da tale posizione, ho scoperto le
ragioni di molti fenomeni naturali, che sono, senza motivo
alcuno di dubbio, inesplicabili in base alla corrente opinione.
Ho già scritto molte argomentazioni e molte critiche delle
tesi avverse, ma finora non ho osato pubblicarle, spaventato
dalla sorte dello stesso Copernico, nostro maestro. Troverei
certo il coraggio di rendere pubbliche le mie considerazioni,
se ci fossero molti come la Signoria Vostra; ma poiché non se
ne trovano, soprassederò a un simile negozio.
A quali «ragioni» e «argomentazioni» Galileo
alludesse, non si sa: Keplero sospettò che si riferisse
a una teoria delle maree, e nella sua risposta del 13
ottobre lo esortò invano a pubblicarle. È probabile
comunque che Galileo non millantasse, perché stava
ormai diventando uno scienziato maturo.
Ad esempio, in una lettera del 29 novembre 1602
a Guidobaldo del Monte enunciò la legge
dell’isocronia del pendolo («il periodo di oscillazione
è indipendente dall’ampiezza»), già notata seicento
anni prima da Ibn Yunus. La leggenda vuole che
Galileo avesse intuito l’isocronia tra il 1581 e il 1585,
quand’era ancora «scolaro artista» a Pisa, osservando
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