Page 53 - Piergiorgio Odifreddi - Hai vinto, Galileo! La vita, il pensiero, il dibattito su scienza e fede.
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corrispondenza con intervalli musicali e parti vocali:
nel gran coro planetario diretto da Keplero,
Mercurio canta da soprano, Marte da tenore,
Saturno e Giove da bassi, e la Terra e Venere da alti.
Questa sintesi troverà la sua degna
rappresentazione musicale nell’Armonia del mondo
di Paul Hindemith, un’opera mistica del 1957,
esplicitamente basata sul libro di Keplero, con otto
personaggi che rappresentano i corpi celesti: Keplero
la Terra, la sua strana madre (che finì processata per
stregoneria) la Luna, sua moglie Venere,
l’imperatore il Sole, e così via. A ciascun personaggio
è associata una tonalità, i cui rapporti riflettono le
distanze fra i corpi celesti, e le cui modulazioni
corrispondono ai movimenti reciproci.
Ovviamente, se «tutto è musica» nel mondo,
doveva esserlo anche il rapporto fra i tempi di
rivoluzione e i raggi medi delle orbite dei pianeti. E
poiché questo rapporto stava matematicamente fra il
lineare e il quadratico, e musicalmente fra l’unisono
e l’ottava, doveva essere qualcosa di naturale fra di
essi: dunque, un rapporto di quinta, ovvero un
esponente di tre mezzi, il che significava che il
quadrato del tempo di rivoluzione è proporzionale al
cubo del raggio medio dell’orbita.
Keplero scoprì così il 15 maggio 1618 la terza
delle sue leggi, miracolosamente corretta nonostante
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