Page 51 - Piergiorgio Odifreddi - Hai vinto, Galileo! La vita, il pensiero, il dibattito su scienza e fede.
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quale le lenti circolari risultavano insoddisfacenti a
causa del fenomeno dell’aberrazione sferica.
Il libro analizzava le lenti a sezione conica,
introducendo il nome di fuochi per i due punti, in
ciascuno dei quali convergono i raggi emessi da una
sorgente luminosa posta nell’altro; o, se si preferisce,
in ciascuno dei quali si vede perfettamente «a fuoco»
l’immagine di una sorgente luminosa posta
nell’altro. Di passaggio Keplero dimostrava poi una
vasta serie di risultati matematici, fisici e fisiologici,
oggi classici: ad esempio, l’equivalenza proiettiva di
tutte le coniche, la legge che lega la luminosità
all’inverso del quadrato della distanza e la teoria
dell’immagine retinica.
Con questo background a disposizione, non
stupisce che Keplero abbia potuto fornire in due soli
mesi, nella Diottrica uscita nel 1611, la teoria del
cannocchiale usato da Galileo per effettuare le
scoperte annunciate nel 1610 dal Nunzio Sidereo. Sul
breve ma importante trattato, Keplero aveva scritto
un’elogiativa Discussione col Nunzio Sidereo:
generosamente dimentico del fatto che Galileo aveva
invece sempre snobbato le sue opere, che lasciò
passare mesi prima di rivelargli la soluzione degli
anagrammi con i quali gli aveva comunicato (o
meglio, celato) la scoperta delle anomalie di Saturno
e delle fasi di Venere, e che fino alla morte rifiuterà
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