Page 186 - Piergiorgio Odifreddi - Hai vinto, Galileo! La vita, il pensiero, il dibattito su scienza e fede.
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dentro, sembra di nuovo che sul pendolo agisca una
fittizia forza di Coriolis che lo fa ruotare verso Ovest.
A scanso di equivoci, quello di Foucault è un
comunissimo pendolo, sospeso in maniera da poter
oscillare in qualunque direzione: la sua lunghezza
serve soltanto a dilatare il tempo di smorzamento
delle oscillazioni, permettendo un’osservazione
duratura. Ma l’effetto c’è sempre, e stando al suo
primo biografo Vincenzo Viviani sembra che già
Galileo avesse notato che il piano di oscillazione di
un grosso pendolo, consistente di una palla di un
chilo appesa a un filo di dieci metri, andava
«insensibilmente traviando dalla prima sua gita». Ma
non si deve pensare che Galileo abbia perso
un’occasione per convincere gli aristotelici: per loro
lo stesso effetto si sarebbe ottenuto considerando la
Terra ferma e il piano del pendolo ancorato alle
Stelle Fisse, come d’altronde è.
Fu proprio questa, nel Dialogo (465-67),
l’obiezione di Simplicio all’osservazione di Salviati
che gli alisei sono causati dalla deviazione verso
Ovest delle correnti d’aria che vanno dall’alta
pressione dei Tropici alla bassa pressione
dell’Equatore: l’effetto è lo stesso se l’aria è trascinata
dalla Terra che ruota in un senso, o dalle stelle che
ruotano nell’altro. Ma stavolta Galileo perse
effettivamente la sua occasione, perché l’obiezione
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