Page 112 - Piergiorgio Odifreddi - Hai vinto, Galileo! La vita, il pensiero, il dibattito su scienza e fede.
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volta e mezzo la velocità del suono o, come si dice

                oggi in aviazione, Mac 1,5) farebbe schizzar via ogni

                cosa dalla superficie (158-59):





                         Salviati. Quando dunque la Terra si movesse con tanto e

                      tanto maggior velocità, qual gravità, qual tenacità di calcine o

                      di smalti, riterrebbe i sassi, le fabbriche e le città intere, che

                      da sì precipitosa vertigine non fusser lanciate verso ’l cielo? E

                      gli  uomini  e  le  fiere,  che  niente  sono  attaccati  alla  Terra,

                      come resisterebbero a un tanto impeto?




                     La risposta di Galileo è duplice. In pratica (216),

                egli  osserva  che  non  è  così  che  succede  in  altri

                analoghi moti rotatori: facendo ad esempio girare un


                secchiello  a  mo’  di  fionda,  orizzontalmente  o

                verticalmente,  l’acqua  che  ci  sta  dentro  non  casca

                fuori.  E  in  teoria  (221),  spiega  che  ci  si  trova  di

                fronte  a  un  fenomeno  di  equilibrio  di  forze:  se  la

                Terra  fosse  semplicemente  una  giostra  che  gira,

                effettivamente  i  corpi  ne  verrebbero  sbalzati  fuori

                dalla sola forza centrifuga, ma è appunto una fionda

                dotata di forza centripeta prodotta dalla gravità, e le

                due forze si annullano a vicenda. In ogni caso (244),

                è una fionda estremamente lenta, perché la velocità

                angolare della Terra è di un solo giro al giorno.


                     Sia  la  spiegazione  attraverso  l’equilibrio  delle

                forze  sia  la  metafora  della  fionda  si  conoscevano






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