Page 32 - Galileo Galilei - Lettere copernicane. Sentenza e abiura
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Sole, gli altri pianeti e l’intera sfera stellata, costringendoli a
una conversione intorno alla Terra della durata di 24 ore, con un
moto, come ho detto, quasi contrario a quello che è loro naturale
e proprio.
Vengo ora al terzo quesito: mediante quale di questi due
movimenti il Sole produce l’alternanza del giorno e della notte?
Con il movimento che gli è proprio o con il movimento del
primo mobile? Si deve rispondere che tale alternanza è
determinata dal movimento del primo mobile, mentre da quello
proprio del Sole dipendono non il giorno e la notte, ma le
diverse stagioni e lo stesso anno.
Ora, se il giorno dipende non dal moto del Sole, ma da
quello del primo mobile, chi non può convenire che per
allungare il giorno bisognerebbe far fermare il primo mobile e
non il Sole? Anzi, chi fra quelli che capiscono anche solo questi
principi elementari di astronomia potrebbe non arrivare alla
conclusione che, se Dio avesse fermato il moto del Sole, invece
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di allungare il giorno l’avrebbe accorciato? Infatti, essendo il
moto del Sole contrario rispetto a quello con cui procede il
giorno, quanto più il Sole si muovesse verso est tanto più ne
risulterebbe ritardato il corso a ovest, mentre se il suo moto
venisse accorciato o sospeso arriverebbe in meno tempo al
tramonto: è quello che si vede accadere alla Luna, che compie
rotazioni diurne tanto più lente di quelle del Sole quanto più il
suo moto è più veloce di quello del Sole. Essendo dunque
assolutamente impossibile stando al sistema tolemaico-
aristotelico fermare il moto del Sole e allungare il giorno, come
la Scrittura afferma che è accaduto, ne consegue che o i
movimenti non sono quelli definiti da Tolomeo, oppure bisogna
cambiare il significato delle parole, e affermare che, quando la
Scrittura dice che Dio fermò il Sole, intendeva dire che fermò il
primo mobile e che, per venire incontro a coloro che trovano
difficoltà nel capire il fenomeno della nascita e del tramonto del
Sole, si è espressa in modo contrario rispetto a quello cui
sarebbe ricorsa se avesse dovuto parlare a uomini competenti.
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