Page 29 - Galileo Galilei - Lettere copernicane. Sentenza e abiura
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metodologicamente ineccepibili. Di più: poiché, come ho detto,
anche se dettate dallo Spirito Santo, per le ragioni addotte le
Scritture presentano in molti punti esposizioni il cui vero
significato è assai lontano da quello letterale, né d’altra parte
possiamo affermare con certezza che tutti gli interpreti parlino
ispirati da Dio, mi sembrerebbe un modo saggio di agire
l’impedire a chiunque di vincolare tutti i passi della Scrittura
come se dovesse in un certo senso dare per forza dei riscontri
veritieri in materia di fenomeni naturali, dopo che i sensi o le
dimostrazioni scientifiche hanno condotto a valutazioni
contrarie. Chi vuole porre dei confini all’ingegno umano? Chi
vorrà affermare che al mondo si sa già tutto quello che c’è da
sapere? Per questo, al di là dei precetti per la salute dell’anima e
la fermezza della Fede, contro la cui fondatezza non c’è alcun
pericolo che possa mai sorgere una nuova dottrina valida o
efficace, sarebbe forse un ottimo proponimento quello di non
porre altri precetti, dal momento che non ce n’è alcuna
necessità. Se questo è vero, quanta confusione ancora maggiore
deriverebbe dal porli su richiesta di persone delle quali, oltre al
fatto che ignoriamo se parlino ispirate da celeste virtù, sappiamo
invece con certezza che sono del tutto spoglie dell’intelligenza
necessaria non dico a correggere, ma semplicemente a capire le
dimostrazioni con cui le scienze esatte giungono a trarre
determinate conclusioni?
Io sono dell’opinione che l’autorità delle Sacre Scritture si
sia posta l’unico fine di persuadere gli uomini circa le questioni
che, essendo necessarie per la salvezza ed essendo trascendenti
rispetto alle possibilità del linguaggio umano, non potevano con
altra scienza o altro mezzo esser fatte apparire credibili che per
bocca dello stesso Spirito Santo. Ma che lo stesso Dio il quale ci
ha fatto dono dei sensi, dell’intelligenza e del linguaggio, abbia
voluto, facendoci accantonare questi doni, renderci noto con
strumenti diversi ciò che con quelli possiamo conoscere, a me
non sembra che sia necessariamente da credersi, soprattutto a
proposito di quelle scienze che hanno nella Scrittura una
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