Page 30 - Galileo Galilei - Lettere copernicane. Sentenza e abiura
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trattazione del tutto irrilevante e frammentaria. Tale è appunto
l’astronomia, presente in maniera così sommaria che non sono
neppure citati i nomi dei pianeti. D’altra parte se i primi scrittori
sacri avessero avuto l’intenzione di comunicare al popolo verità
circa la disposizione e il movimento dei corpi celesti, non ne
avrebbero parlato così poco, che è come dire nulla in confronto
alle continue, complessissime e mirabili acquisizioni che
caratterizzano questa scienza.
Siete dunque in grado di valutare, Padre, se io non mi
sbaglio, quanta confusione producano coloro che nei discorsi
sulla natura, che non riguardano direttamente la Fede, schierano
come argomenti d’attacco certi passi della Scrittura, che spesso
per di più non hanno nemmeno capito bene. Se poi questi
signori credono per certo d’avere colto il vero significato di
questo o quel passo della Scrittura, e per conseguenza sono
sicuri di possedere la verità assoluta nella discussione che
intendono affrontare, mi dovrebbero con sincerità dire se
credono che in una discussione sulla natura colui che si trova a
difendere la tesi vera abbia o non abbia un grande vantaggio su
quello cui tocca di sostenere la tesi falsa. So che mi
risponderebbero che il vantaggio è certo, e che chi è dalla parte
della tesi vera può a suo sostegno avere a disposizione mille
esperienze e dimostrazioni inconfutabili, mentre l’altro dispone
solo di argomentazioni capziose e di proposizioni false. Ma,
allora, perché quando la contesa è a proposito di questioni
puramente naturali e non si usano altre armi che quelle del
pensiero, pur sapendo di avere tanta superiorità sull’avversario,
ricorrono subito a un’arma inevitabile e tremenda, la cui sola
vista spaventa il campione più abile ed esperto? Se devo dire la
verità, io credo che siano loro i primi ad avere una paura
terribile, e che, sapendo di non essere in grado di reggere
all’assalto dell’avversario, tentino di trovare il modo per non
venire al confronto diretto. In effetti poiché, come ho appena
detto, chi sta dalla parte della verità ha un grande vantaggio,
anzi, un vantaggio grandissimo sull’avversario, e poiché è
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